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Si laurea in ospedale per assistere la sorella 14enne, 110 e lode: “Lei mi ha dato la forza”

Adriana, 23enne di Cerignola, studentessa dell’Università degli Studi di Foggia, ha discusso la sua tesi di laurea in Istituzioni di Diritto Privato da una stanza dell’istituto neurologico Besta di Milano: la sorella, affetta da una malattia degenerativa, è ricoverata lì: “Non potevo desiderare proclamazione migliore”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Non potevo chiedere di meglio”. Adriana Ciafardoni, 23enne di Cerignola, si era laureata con 110 e lode e il plauso accademico dal letto 7 della stanza 4 dell'istituto neurologico ‘Carlo Besta' di Milano. Una chiusura brillante del suo percorso di studi magistrale in Giurisprudenza (ciclo unico) presso l’Università di Foggia celebrata accanto alla sorellina Sara, blogger e scrittrice 14enne, costretta a letto da una grave malattia. Adriana non l’ha voluta lasciare da sola. Quel male infatti la giovane lo sta ‘combattendo’ con il sostegno di tutta la famiglia, attraverso la lettura e la scrittura, pubblicando recensioni dei libri che ‘divora’ sul suo blog (‘LaLettriceSognatrice', con oltre 500.000 contatti) o reinterpretandoli attraverso fotografie create ad arte e postate su Instagram. “Alla fine le cose accadono sempre per un motivo”, spiega a FoggiaToday la neodottoressa. “Se la seduta di laurea fosse stata in presenza, mia sorella probabilmente non ci sarebbe potuta essere. Invece, alla fine, l’unica presente è stata lei. Quindi, non potevo chiedere di meglio”, racconta a caldo.

La tesi di laurea, in Istituzioni di diritto privato sul tema ‘Blockchain e smart contract’, è rimasta a casa, a Cerignola (“Dovevamo rientrare in tempo per la seduta, ma una serie di imprevisti hanno dilatato i tempi”), mentre la corona di alloro le è stata ‘spedita’ in ospedale dai genitori Alessandro e Isabella, distanti perché, proprio in questi giorni, anche sua madre è impegnata in alcune cure. “Sicuramente immaginavo questo giorno in modo diverso, ma è andata bene così: l’ho affrontato con mia sorella, avevo una forza della natura accanto e non potevo chiedere di meglio” ammette la neodottoressa.

Quello che lega le due sorelle è un rapporto speciale. Tra le due ci sono 9 anni di differenza, una distanza che però si è andata annullando col tempo: “Lei è la piccolina di casa, ma adesso è cresciuta e la distanza anagrafica tra noi si è andata a parificare: con lei ho un dialogo molto ampio, sa tutto della mia vita” dice Adriana, che ora si concentrerà sull’ultimo anno di pratica in vista dell’abilitazione forense. Tra i sogni nel cassetto, c’è un concorso in magistratura, ma lei preferisce andare per gradi: “Ora, il mio unico obiettivo è continuare a studiare. Le conoscenze acquisite si possono usare in mille modi e in vari ambiti e io voglio fare la mia parte”, spiega.

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