67 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Si fa cedere la casa e avvelena l’anziano con liquido per motori, badante arrestata a Torino

Per impossessarsi della casa dell’anziano 88enne la donna di 46 anni lo avrebbe avvelenato in maniera orribile facendogli bere del liquido per motori che per poco non lo ha ucciso. Il movente, secondo l’accusa, sarebbe legato al timore di perdere la nuda proprietà della casa che nel 2016 si era fatta cedere dall’anziano.
A cura di Antonio Palma
67 CONDIVISIONI
Immagine

Prima avrebbe convinto l’anziano di cui si occupava a farsi cedere la casa in cui viveva, infine, per ottenere la piena disponibilità dell’immobile, lo avrebbe avvelenato in maniera orribile facendogli bere del liquido per motori che per poco non lo ha ucciso. Queste le pesantissime accuse da cui dovrà difendersi una donna di 46 anni, badante della vittima, arresta nelle scorse ore dai carabinieri di Torino che ipotizzano per lei il reato di tentato omicidio. I fatti contestati risalgono al giugno dello scorso anno quando il pensionato di cui la donna si occupava, un anziano di 88 anni, è finito in ospedale, ricoverato in gravi condizioni per avvelenamento.

Dagli esami si è scoperto che l’uomo, residente a Sant'Antonino di Susa, aveva ingerito del liquido per motori che per poco non ho ha ucciso. Inizialmente si era pensato a un tragico incidente e cioè si era ipotizzato che l’uomo avesse bevuto il liquido tossico per errore scambiandolo per una bevanda. In realtà le successive indagini degli uomini dell’arma hanno portato alla luce una verità che molto più grave. Per gli inquirenti, infatti, sarebbe stata la donna a farglielo bere nel tentativo di ucciderlo. Il movente, sempre secondo l’accusa, sarebbe legato al timore di perdere la nuda proprietà della casa che nel 2016 si era fatta cedere dall’anziano, sempre con l'inganno.

Come ricostruito dai carabinieri, la donna di origine peruviane tre anni fa aveva accompagnato l'anziano da un notaio inducendolo a cederle gratuitamente la nuda proprietà della sua abitazione, senza informare l'amministratore di sostegno dell’uomo. Quest’ultimo quindi aveva impugnato l’atto sostenendo che l'anziano non avesse compreso la natura del gesto. A questo punto la donna avrebbe pensato all'avvelenamento.

67 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views