Serena Fasan ha gridato ‘aiuto’ prima di morire. I genitori: “Ha avuto un attacco epilettico”

Un unico forte urlo proveniente dall'appartamento in cui si è avvenuta una tragedia ancora tutto da chiarire. Un urlo che forse era la richiesta di aiuto di Serena Fasan, la farmacista di 37 anni trovata senza vita dal compagno Matteo Piva mercoledì pomeriggio nel loro appartamento di Castelfranco Veneto. Un grido che sarebbe stato udito da alcuni vicini, che però in un primo momento non vi hanno dato troppo peso, anche perché nulla faceva pensare che potesse compiersi di lì a poco un dramma.
Attacco epilettico?
Secondo i genitori di Serena, Francesco e Laura, la figlia potrebbe essere stata colpita da un attacco epilettico, una tesi che il medico legale tenderebbe a confutare vista soprattutto la presenza di alcuni lividi sul collo di Serena. L'ipotesi è che siano frutto dei disperati tentativi di rianimazione praticati dal compagno. "Quando ho aperto la porta era già morta, il corpo era rigido, le labbra serrate e schiumava sangue dalla bocca", ha riferito Piva. "Non sappiamo con certezza cosa l’abbia uccisa, so solo che era la figlia migliore del mondo", ha detto il padre ai giornalisti.
Il suicidio dello zio
Intanto la procura di Treviso ha inaugurato un fascicolo d’inchiesta – per ora senza indagati né ipotesi di reato – per fare luce sul suicidio di Simone Fasan, lo zio di Serena: il 55enne nella notte tra mercoledì e giovedì si è tolto la vita, gettandosi dal ponte sul torrente Astego, tra Crespano e Paderno del Grappa. Non vi sarebbe alcun collegamento con la morte della nipote (l'uomo era a lavoro quando Serena è deceduta) ma il sostituto procuratore Mara Giovanna De Donà ha ugualmente richiesto l’effettuazione di un’ispezione cadaverica esterna della salma dell’uomo