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Senzatetto bruciato vivo dopo il pestaggio a Verona: effettuati i primi fermi per tentato omicidio

La Procura di Verona ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio in relazione al pestaggio subito da Vasile Todirean, che è stato poi bruciato vivo e abbandonato sulla banchina della stazione di Villafranca (Verona). Alcune persone sono state sottoposte a fermo.
A cura di Davide Falcioni
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La Procura della Repubblica di Verona sta indagando per il tentato omicidio di Vasile Todirean, il senza fissa dimora di 42 anni di nazionalità romena trovato in fin di vita la mattina di lunedì 8 luglio alla stazione di Villafranca, dopo essere stato picchiato e bruciato. Dopo i riscontri, gli inquirenti hanno confermato che l'uomo è stato vittima di una violenta aggressione da parte di più persone, alcune delle quali sono state sottoposte a fermo.  Gli uomini della Squadra mobile della Questura hanno raccolto testimonianze che suffragano l'ipotesi dell'aggressione, sgombrando definitivamente la pista, apparsa peraltro subito inverosimile, di un incidente.

Il senzatetto è ora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva a Verona, presso il Centro ustionati dell'ospedale di Borgo Trento. Quando è stato trovato da un macchinista alla fine della banchina di un binario della stazione, aveva il volto completamente tumefatto e ustioni al torace e in altre parti del corpo. Finora l'analisi delle riprese delle telecamere di vigilanza fornite dalla Polizia Municipale alla Polizia scientifica non hanno fornito elementi determinanti ai fini delle indagini, ma gli accertamenti sono proseguiti ed hanno portato ad alcuni fermi. Fonti dell'amministrazione comunale hanno confermato che al quarantaduenne nel marzo scorso era stato notificato un Daspo urbano per essere stato trovato ubriaco mentre dormiva su una panchina; ciò nonostante non si era mai allontanato da Villafranca, trovando riparo sovente nei locali della stazione ferroviaria. Anche la mattina in cui ha subito l'aggressione aveva un tasso alcolico molto elevato. La sua condizione era conosciuta anche dai servizi sociali comunali, che in diverse occasioni  in passato l'avevano invitato a trascorrere le notti nel ricovero cittadino. L'uomo ha sempre rifiutato qualsiasi offerta di aiuto.

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