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Scuola, da lunedì tornano in aula 8,3 milioni di studenti: ancora stop per le superiori in Sicilia

La scuola italiana riparte: da lunedì 1 febbraio torneranno in classe tutti gli 8,3 milioni di studenti, anche nelle Regioni che avevano posticipato il rientro in presenza delle superiori a causa della situazione epidemiologica, e cioè Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna. Unica eccezione, la Sicilia: da lunedì rientreranno in classe gli studenti di seconda e terza media, ma licei, tecnici e professionali dovranno aspettare l’8 febbraio.
A cura di Ida Artiaco
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Dopo mesi di stop a causa dell'emergenza Coronavirus riparte la scuola italiana. Da lunedì 1 febbraio, infatti, torneranno in classe tutti (o quasi) gli 8,3 milioni di studenti italiani, anche nelle Regioni che avevano deciso di posticipare la ripresa delle lezioni in presenza delle superiori a causa della situazione epidemiologica, indipendentemente dal colore della propria zona. Si tratta cioè di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna, che si vanno ora ad aggiungere alle altre che già nelle scorse settimane aveva dato l'ok al rientro sui banchi, seppur al 50%, alternandosi in classe, per contenere la diffusione del contagio. Unica eccezione, la Sicilia: da lunedì rientreranno in classe gli studenti di seconda e terza media, che sono stati in Dad nei giorni scorsi in virtù della zona rossa, mentre quelli delle superiori dovranno aspettare un’altra settimana: torneranno in classe l’8 febbraio come stabilito dal governo regionale nel pomeriggio del 29 gennaio.

Soddisfazione è stata espressa per il rientro in aula dalla Ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina, che da tempo si sta battendo per il ritorno alla didattica in presenza. "In questi mesi ci siamo battuti per la riapertura delle scuole e per far ripartire lezioni in presenza, perché il diritto allo studio è un diritto fondamentale, uno dei diritti più importanti sanciti dalla nostra Costituzione", ha detto nel corso del seminario ‘Cura educativa', nell'ambito del ciclo di incontri Ripensare l'educazione nel XXI secolo. "Non mi riferisco solo all'art.34 che prevede il diritto allo studio per tutti nella sua obbligatorietà e gratuità per l'istruzione inferiore, ma – ha aggiunto Azzolina – anche agli articoli 2 e 3 dove il riconoscimento dell'uguaglianza e della libertà dei cittadini è strettamente legato alla cura e allo sviluppo della personalità umana di ciascuno".

Il ministero dell'Istruzione è anche al lavoro sull'esame di Maturità 2021: al momento mancano ancora risposte definitive in attesa di un’ordinanza che resta bloccata a causa della crisi di governo.Gli esperti hanno già incontrato le rappresentanze di docenti, studenti e genitori. Ma per una decisione bisognerà attendere. Di certo, quest’anno è stata cancellata la consueta scadenza del 31 gennaio per il decreto materie per la seconda prova, quella di indirizzo. Probabilmente, l'esame di Stato in programma il prossimo giugno potrebbe ricalcare quello semplificato dello scorso anno o potrebbe prevedere sia lo scritto che l’orale, anche se in forme diverse rispetto al passato.

 

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