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Scritte naziste e svastiche sul campanello della figlia di partigiano, terzo caso in Piemonte

Le scritte sono apparse nelle ultime ore sul citofono dell’abitazione della figlia di un ex partigiano nel quartiere torinese di Vanchiglia. La scritta comparsa su uno dei bigliettini corredata a una croce celtica è “Sieg heil”, saluto nazionalsocialista adottato in Germania durante il regime nazista.
A cura di Antonio Palma
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Bigliettini adesivi con minacciose scritte naziste, svastiche e croci celtiche attaccati sul campanello dell’abitazione della figlia di un ex partigiano torinese. È solo l’ultimo inquietante episodio andato in scena in Piemonte dopo i casi di Mondovì e di via Monferrato. Le scritte sono apparse nelle ultime ore sul citofono della casa nel quartiere torinese di Vanchiglia e, come spiega Repubblica, hanno preso di mira la figlia di un noto partigiano locale attiva anche nell’Anpi. Un atto mirato da parte di qualcuno che conosceva bene la storia famigliare e personale della donna. La scritta comparsa su uno dei bigliettini corredata a una croce celtica è “Sieg heil", saluto nazionalsocialista adottato in Germania durante il regime nazista. Nell’altro biglietto un’altra scritta di ispirazione nazista corredata dal simbolo selle SS e da una svastica.

Dopo la scoperta, la proprietaria dell’abitazione si è subito rivolta alla polizia denunciando formalmente l'accaduto. Del caso sta occupando ora la Digos del capoluogo piemontese a cui erano stati già affidati gli accertamenti investigativi dell’altro caso cittadino. Nelle scorse ore infatti una scritta antisemita era apparsa sul palazzo di casa Maria Bigliani, donna torinese di origine ebraica e figlia di una staffetta partigiana. Nei giorni precedenti a Mondovì, nel Cuneese, era apparsa la scritta ‘Juden Hier', “Qui ebrei”, sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944.Una serie di fatti che ha già spinto la sede torinese dell’associazione nazionale partigiani a scendere in in piazza per denunciare pubblicamente.

“Siamo inorriditi da questa minacciosa caccia agli ebrei. Forze neofasciste e neonaziste, la cui presenza a Torino abbiamo denunciato più volte, hanno portato questi germi di orrore criminale in una città Medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza. Troppa indifferenza si è instillata nell’opinione pubblica, troppo spesso riconoscendo libertà di espressione a chi evoca crimini del passato” hanno dichiarato da Anpi, aggiungendo. “Le partigiane e i partigiani dell’ANPI, l’intera Associazione si impegnano a sviluppare il massimo di vigilanza perché l’onda dell’antisemitismo sia allontanata dalle coscienze. Siamo certi che le forze dell’Ordine di Torino sapranno individuare rapidamente gli autori della vigliacca aggressione.

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