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Scontro tra il sindaco e il parroco: “Non bisogna benedire lo scuolabus, è laico”

Polemica a Bibiana, in provincia di Torino, tra il sindaco Fabio Rossetto e il parroco don Gustavo Bertea. All’origine della lite tra i due, arrivata sui social, il rifiuto del sindaco di permettere la benedizione del nuovo scuolabus cittadino. Il mezzo era stato inaugurato lo scorso 7 ottobre alla presenza del governatore della regione Piemonte Alberto Cirio.
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Nessuna benedizione, lo scuolabus è laico. Il mezzo in questione, in servizio al comune di Bibiana in provincia di Torino, è finito al centro di una polemica, approdata anche sui social, tra il sindaco del paese Fabio Rossetto e il parroco di San Marcellino don Gustavo Bertea. Il primo cittadino del piccolo comune del torinese ha infatti impedito che il giorno dell'inaugurazione dello scuolabus, a cui ha partecipato anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il diacono mandato in vece del parroco benedicesse il mezzo.

"Avevamo deciso di soprassedere già il giorno prima, quando io e il diacono ci siamo sentiti al telefono –  ha precisato a Repubblica il primo cittadino – Non c'è stata nessuna presa di posizione il giorno dell'inaugurazione che è stata invece una festa condivisa con tutte le scuole della città e i dirigenti scolastici". Una cerimonia in piazza per mandare in pensione il vecchio scuolabus dopo 24 anni di servizio.

Incassato momentaneamente il rifiuto la questione è rimasta però in sospeso finché il sacerdote non è tornato a parlarne alla fine della messa di domenica scorsa per informare i suoi parrocchiani dell'accaduto. Don Gustavo ha raccontato ai fedeli di avere inviato un diacono alla cerimonia e che questo era stato rispedito al mittente con la motivazione che la benedizione fosse "un gesto irrispettoso nei confronti delle altre religioni”. Il sindaco ha liquidato l'episodio e ha ribadito il perchè della propria decisione: "Ho detto di no alla benedizione perché non si trattava di una festa o di una ricorrenza religiosa, ho valutato che non fosse necessario –  spiega-  il contesto era laico e addirittura politico, vista la presenza del governatore del Piemonte. Ho ritenuto fosse bene lasciare fuori la religione. Ci sono tante religioni e c'è anche chi di religione non ne ha nessuna".

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