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Scomparso a 6 anni, Mauro Romano vittima di un pedofilo: si cercano i resti del piccolo

Speleologi e vigili del fuoco stanno cercando i resti del piccolo Mauro Romano, scomparso nel nulla a Racale (Lecce), nel 1977 e mai più ritrovato. Le ricerche sono riprese nell’ambito delle nuove indagini sulla scomparsa del piccolo, che si sospetta essere stato vittima di un pedofilo. Un 71enne del posto, già indagato per approcci sessuali sui minori, è finito sotto la lente degli inquirenti.
A cura di Angela Marino
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Si cercano le ossa del piccolo Mauro Romano. Il pubblico ministero Stefania Mininni ha disposto la ripresa delle ricerche per il ritrovamento delle ossa del bimbo di cui si persero le tracce in circostanze sospette a Racale, in Puglia, nel 1977. Non ci sono speranze di ritrovare in vita il piccolo Mauro, per cui si è ipotizzato l'omicidio, tanto che da 24ore Vigili del Fuoco e speleologi stanno concentrando le ricerche nella periferia di Taviano in località “Fichelle”. Pozzi, caverne e specchi d'acqua verranno controllati alla ricerca dei resti del bimbo che si ritiene fu rapito da un pedofilo.

Le ricerche sono state disposte nell'ambito delle nuove indagini sulla pista pedopornografica delineata anni fa dagli inquirenti. Un settantunenne del posto, che risulta essere stato, all'epoca, un predatore  sessuale di bambini, è sospettato di essere coinvolto nella scomparsa del piccolo Mauro. L'uomo, infatti, molti anni fa fu indagato col sospetto di circuire ragazzini cui prometteva piccole somme di denaro in cambio di approcci sessuali. Forse quello che è stato fatto al piccolo Mauro, le cui tracce si sono perse nel lontano 1977, mentre giocava a pochi passi da casa.

Il 71enne, all'epoca già sospettato e scagionato per il rapimento di Mauro, è la stessa persone che, 40 anni fa, fu arrestata con l'accusa di tentata estorsione ai danni dei genitori del piccolo, cui chiese dei soldi in cambio di informazioni sulla scomparsa del figlio. A lui il pm Mininni ha sequestrato computer, telefoni cellulari e altri supporti informatici dai quali si presume di trovare materiale pedopornografico. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche i telefoni dei 15 ragazzi che si presume siano rimasti invischiati.

I genitori del piccolo hanno sempre sperato che gli abitanti del posto potessero, anche in forma anonima, fornire informazioni sul caso. Negli anni, tuttavia, sul caso è gravata una impenetrabile omertà, un atteggiamento che anche in altri casi i familiari di altre vittime hanno lamentato. Il territorio è tristemente noto per i casi irrisolti dell'omicidio e dello stupro del piccolo Daniele Gravili e per l'assassinio della giovane Roberta Martucci.

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