Scomparsa di Davide e Massimiliano, arrestati i vicini con l’accusa di omicidio

Joselito Marras, 52 anni, e suo figlio Michael, 27, di Dolianova, sono finiti in carcere per il duplice omicidio dei fratelli Davide e Massimiliano Mirabello, 40 e 35 anni, originari di Vibo Valentia e spariti nel nulla lo scorso 9 febbraio. Stamattina all'alba, i carabinieri hanno eseguito un'ordinanza di fermo per indiziati di delitto disposta dal sostituto procuratore Gaetano Porcu, a capo dell'inchiesta. All'indomani della scomparsa dei due fratelli, i Marras, proprietari di un terreno a pochi passi dalla casa dei due fratelli, sono finiti nel mirino delle forze dell'ordine, per i rapporti notoriamente ostili con le vittime.

Il provvedimento è scattato dopo settimane di indagini e accertamenti tecnici, come quelli effettuati sulla Fiat Panda, tre paia di scarpe, alcuni attrezzi agricoli sequestrati ai Marras e un paio di guanti sporchi di sangue ritrovati nei pressi del luogo dove è stata ritrovata incendiata la Wolkswagen Polo dei Mirabello. Determinante è stato anche il ritrovamento di una pozza di sangue dei  due fratelli a pochi passi dalla loro casa. I corpi delle due vittime non sono mai stati ritrovati.

"Tutto è iniziato quando si sono lamentati del cane dei miei fratelli – dice a Fanpage Eleonora Mirabello, sorella di Davide e Massimiliano – poi quel cane è stato fatto ritrovare impiccato. Da allora è cominciata un'autentica faida che si è conclusa un mese fa, con la scomparsa dei miei fratelli. Non mi faccio illusioni – dice – vorrei solo che ci restituissero i corpi per poterli riportare nella nostra Vibo".