Sbattuta sul muro fino a ucciderla, ergastolo al killer della piccola Angelica di 2 anni

A 26 anni di distanza dal duplice omicidio di Paola Rizzello, una giovane mamma salentina, e della figlia di 2 anni, Angelica, la giustizia italiana ha emesso il primo verdetto contro il presunto autore materiale degli assassini. Il tribunale di Lecce infatti hanno condannato all'ergastolo Biagio Toma, 49enne residente a Parabita, in provincia di Lecce, come le due vittime uccise il 20 marzo del 1991. Un omicidio brutale sia per il movente, sia per le modalità dell'assassinio, sia per la tenera di una delle vittime. Quello di Angelica infatti è stato il primo omicidio di un bambino nella storia della Sacra Corona Unita salentina.
La piccola Angelica fu ammazzata dopo essere stata presa per i piedi e sbattuta più volte contro il muro, infine il suo corpicino occultato insieme a quello della madre, uccisa a colpi di fucile. Per l'efferato delitto nel 2001 vennero già condannati all’ergastolo i mandanti del delitto, il boss Luigi Giannelli della Sacra Corona Unita, di cui Paola Rizzello era l'amante, la moglie dell'uomo Anna De Matteis e Donato Mercuri. "L’omicidio della Rizzello trovava causa nella gelosia e nell’odio di Anna De Matteis", concluse il giudice nella sentenza di condanna, sottolineando: "La bimba è stata uccisa, senza nemmeno la pietà che si usa verso gli ovini"
Per trovare gli autori materiali però è stata necessaria la collaborazione di un pentito, Luigi De Matteis, fratello di Anna De Matteis che si è autoaccusato e ha ricostruito l'intera vicenda davanti ai giudici. L'uomo, attuale collaboratore di giustizia in carcere, rivelò di essere stato lui a uccidere Paola Rizzello mentre Biagio Toma uccise la bambina. "C'è una bambina che da troppi anni aspetta di avere giustizia per sé e la sua mamma" aveva sottolineato il pm Elsa Valeria Mignone chiedendo l'ergastolo. Un richiesta accolta completamente dalla Corte d’Assise di Lecce presieduta la giudice Roberto Tanisi.