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Savona, operato al cuore sotto ipnosi, è il primo caso: “Niente dolore, è stato persino bello”

Nella sala di elettrofisiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona è stato compiuto il primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con l’utilizzo della ipnosi a scopo analgesico. Il paziente: “Sentivo tutto ma ‘distante’, non provavo dolore. E le 4 ore che ho passato in quella posizione sono letteralmente volate”.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Il 20 dicembre scorso a Savona è stato effettuato per la prima volta un intervento al cuore sotto ipnosi. A rifiutare l’anestesia nella sala di elettrofisiologia dell’ospedale San Paolo per il suo intervento di ablazione della fibrillazione atriale è stato Paolo Peira, sessantatré anni. Il paziente si è affidato al dottor Luca Bacino, primo ad aver introdotto la tecnica dell’ipnosi in sala operatoria dopo aver frequentato la scuola italiana di ipnosi Ciics (Centro Italiano di Ipnosi Clinico Sperimentale) di Torino. Fino a poco tempo fa era necessaria una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento. La collaborazione del paziente in questo caso è stata indispensabile per la buona riuscita dell’intervento ed è stato lo stesso Peira a ricostruire quei momenti. “Quando sono entrato – ha raccontato al sito savonese Ivg – e ho visto la sala piena di macchine e di fili, ho avuto paura. Poi il dottor Bacino si è avvicinato e ha iniziato a parlarmi, a chiedermi di fare respiri profondi e di rilassarmi. E tutto attorno a me si è attenuato: le voci, i rumori. Sentivo tutto ma ‘distante’, non provavo dolore. E le 4 ore che ho passato in quella posizione sono letteralmente volate”.

Il paziente: "In certi momenti sorridevo" – Il paziente ha detto che solo in un piccolo momento ha sentito dolore e a quel punto il medico è intervenuto parlando e in pochi istanti il dolore è scomparso: “Alla fine mi hanno detto che in certi momenti sorridevo. Alla fine dell’operazione il medico mi ha chiesto di stringere forte il pollice e l’indice della mano sinistra, ha contato fino a tre e improvvisamente era tutto finito”. E ha quindi concluso: “Sembrerà strano dirlo, ma è stato persino bello”. Il decorso post operatorio è stato perfetto: il 21 dicembre il paziente è uscito dal reparto di terapia intensiva, il 22 dicembre era a pranzo con i familiari e il 26 ha preso un volo per Londra insieme alla moglie.

I vantaggi dell'ipnosi – A spiegare i vantaggi dell’ipnosi è il dottor Bacino: “Grazie all’ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata. L’ipnosi clinica è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l’utilizzo dei convenzionali farmaci. Oltre al fatto che la procedura è resa molto più tollerabile”.

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