Sanremo, 21enne disabile massacrato dal branco: “Va bene ragazzi, è morto”, tre arresti

È un'aggressione davvero brutale quella avvenuta nella notte tra sabato e domenica, quando un ragazzo di 21 anni, affetto da disabilità motoria, è stato picchiato selvaggiamente da un gruppo di quattro giovani monegaschi di origini magrebine. Le immagini, finite agli atti dell’inchiesta e intercettate da Riviera24, mostrano una scena da incubo che richiama alla memoria "Arancia Meccanica": non una finzione cinematografica, ma violenza reale, consumata per strada.
Il giovane, originario di Cuneo, dopo una serata in discoteca era rimasto indietro rispetto agli amici, impossibilitato a correre. È stato così accerchiato in via Gioberti e travolto da un’ondata di pugni e calci, mentre gli aggressori devastavano anche il dehor di un ristorante, utilizzando le sedie come armi. Una furia cieca, durata interminabili minuti, davanti a passanti che hanno assistito senza intervenire e a un automobilista che ha tentato invano di fermare il branco suonando ripetutamente il clacson.
Il dettaglio più agghiacciante arriva da una frase registrata nel video: "Ça va les mecs, il est mort!" ("Va bene ragazzi, è morto!"), urla in francese uno degli aggressori, convinto che la vittima fosse ormai senza vita. Prima di allontanarsi, uno di loro scatta persino delle foto ricordo. In realtà, il 21enne è sopravvissuto, ma le ferite riportate sono gravi: frattura della mandibola, lesione a un nervo della gamba e contusioni multiple, con una prognosi di 45 giorni.
L’incubo si è interrotto solo con l’arrivo di una volante della polizia, che ha bloccato tre dei quattro giovani, ora detenuti nel carcere di Valle Armea con l’accusa di lesioni gravissime. Il quarto è riuscito a dileguarsi ed è ancora ricercato. Le immagini di videosorveglianza e il filmato acquisito dalla procura saranno prove decisive per l’inchiesta: i responsabili rischiano fino a sette anni di reclusione.
Il sindaco di Sanremo, Alessandro Mager, ha espresso la sua ferma condanna: "Con indignazione abbiamo appreso del feroce pestaggio ai danni di un giovane affetto da disabilità, vittima di azioni vili e inqualificabili. A nome mio e dell’amministrazione comunale rivolgo vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia, con l’augurio di una pronta guarigione".
Parole dure arrivano anche dal Coordinamento nazionale docenti dei diritti umani: "Quello che emerge non è solo un atto criminale, ma un esempio lampante di devianza collettiva, dove la violenza si alimenta del gruppo e diventa quasi spettacolo".
La vicenda accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza della movida sanremese: appena pochi giorni fa, in Prefettura, si era tenuto un vertice sulla microcriminalità su richiesta dello stesso sindaco. Ora, la città si ritrova a fare i conti con un episodio che segna profondamente la coscienza collettiva, simbolo inquietante di una violenza gratuita e senza freni.