82 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Omicidio Saman Abbas

Saman, parla il fratello: “È stato mio zio a ideare e compiere omicidio. Non i nostri genitori”

“Mio papà e mamma no. Non hanno mai pensato di fare questa cosa, di uccidere”. Queste le parole agli inquirenti del fratello 16enne della ragazza pakistana scomparsa alla fine di aprile a Novellara. L’omicidio sarebbe stato ideato dallo zio e da altri cugini, non quelli già indagati per il delitto di Saman.
A cura di Biagio Chiariello
82 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Ha negato la responsabilità dei genitori, sostenendo che l'ideazione e l'esecuzione dell'omicidio della sorella, Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa da Novellara dalla notte tra il 30 aprile e il primo maggio, vadano attribuite allo zio Danish, a sua volta fortemente spinto da altri due cugini, non quelli già indagati per il delitto. Il nuovo elemento è emerso dall'audizione del 16enne, il 18 giugno: "Mio papà e mamma no. Non hanno mai pensato di fare questa cosa, di uccidere", ha detto in italiano stentato. "E poi ci sono altri due cugini, no?" che "hanno forzato tantissimo a mio zio che scappa ancora, fa queste cose, eh… bisogna uccidere, no?".

Danish è latitante, insieme ad altri tre indagati: un altro cugino, e i due genitori della ragazza, tornati in Pakistan proprio il primo maggio. Il 21 maggio invece è stato fermato in Francia un secondo cugino, Ikram Ijaz, attualmente in carcere.

Gli inquirenti, i carabinieri e la Procura di Reggio Emilia, non hanno dubbi sul fatto che Saman sia stata uccisa. Dall'incidente probatorio sono inoltre venute fuori dichiarazioni che evidenziano la crudezza e la violenza di quello che dovrebbe essere successo la notte del 30 aprile scorso. Ci fu una riunione tra i parenti e si parlò di come far sparire il cadavere di Saman "facendolo a pezzi".

Per il tribunale del Riesame di Bologna il movente del delitto  affonda "in una temibile sinergia tra i precetti religiosi e i dettami della tradizione locali (che arrivano a vincolare i membri del clan ad una rozza, cieca e assolutamente acritica osservanza pure della direttiva del femminicidio)". Fattore, insieme ad altri, "pacificamente emergente dall'obiettiva analisi della complessiva condotta, che fanno dell'autore o partecipe di un simile fatto delittuoso una persona di pericolosità estrema, alla fine capace di tutto".

82 CONDIVISIONI
257 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views