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Robert ucciso a 17 anni dall’amico di infanzia, la sorella: “Era innocente e pieno di gioia”

Nella giornata di giovedì sarà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo del giovane Robert, il 17enne ucciso a Trieste per gelosia da un amico di infanzia. Ascoltata la fidanzata 19enne.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Ci manca tanto. Lui è sempre nel mio cuore e non posso smettere di pensare a cosa è successo. Quando eravamo insieme lo portavo al centro commerciale. Rideva sempre e non mi lasciava mai". Questo è il ricordo che la sorella del 17enne ucciso a Trieste da un amico di infanzia ha condiviso con Fanpage.it. La ragazza racconta momenti passati prima del suo trasferimento. "A Trieste lo portavo con me a fare compere o al McDonald's. Lui era felice. Aveva un sorriso gioioso e innocente. Non lo dimenticherò mai" ha raccontato. Sui social, la madre dell'adolescente mostra tutta la sua disperazione. "Questo è il killer che ha ucciso mio figlio" scrive condividendo la foto di Alì, il ragazzo che ha visto crescere spalla a spalla con il suo Robert.

Quella di Robert sembra la storia di tanti altri adolescenti di origini straniere nati in Italia. Il quartiere nel quale viveva a Trieste lo aveva visto diventare grande, tra i piccoli litigi con i compagni di giochi e le lunghe serate in compagnia degli amici. Lui e Alì avevano a lungo condiviso i pomeriggi, così come le loro famiglie. Poi Alì aveva conosciuto una ragazza e con lei era partito per la Germania. Un anno soltanto e poi avevano dovuto fare ritorno in Italia. La loro relazione si era sgretolata e lei si era avvicinata a Robert, innamorandosi di lui. Per questo motivo, Alì ha atteso l'amico di infanzia nei pressi dell'ostello di via Rittmetyer e lo ha strangolato. Gli inquirenti hanno ascoltato nella giornata di ieri anche la ragazza contesa che ha rivelato di non essere mai stata a conoscenza della rivalità tra i due. La 19enne, inoltre, ha detto di non aver immaginato cosa potesse essere accaduto a Robert che non si era presentato all'appuntamento.

Nel frattempo si indaga sull'identità di un possibile complice. Sarebbe, secondo le prime informazioni raccolte, un altro minore amico del killer. Il ragazzo però non è ancora stato rintracciato. Resta invece in carcere Alì, che ha confessato il delitto ed è attualmente recluso con l'accusa di omicidio volontario. I suoi familiari si sono raccolti in un rigoroso silenzio. La madre del 21enne ha dichiarato nella giornata di ieri di aver sempre trattato il 17enne "come un figlio" e di vivere il lutto con la stessa intensità dei familiari.

Per l'autopsia, invece, bisognerà aspettare ancora qualche giorno: giovedì sarà conferito l'incarico per l'esame allo stesso medico legale che nel pomeriggio di oggi si occuperà degli accertamenti sul cadavere di Liliana Resinovich. Intanto un'amica della famiglia di Robert ha organizzato una raccolta fondi per contribuire alle spese del funerale. Ad appoggiare l'iniziativa, il bar frequentato dalla famiglia della vittima. Il titolare di un'impresa di pompe funebri, Fabio Baldè, ha offerto l'organizzazione delle esequie ai genitori del 17enne.

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