430 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Ritorno a scuola, al via oggi i test per bidelli e prof: il 40 per cento sono soggetti a rischio

Partono oggi, lunedì 24 agosto, in tutte le regioni i test sierologici per il personale scolastico, tra professori, amministrativi e Ata, in vista del rientro a scuola in programma il prossimo 14 settembre. I prelievi, da effettuarsi su base volontaria, dovranno concludersi 7 giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. Resta il nodo dei soggetti “fragili”, che rappresentano il 40 per cento dei lavoratori.
A cura di Ida Artiaco
430 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La data prevista per la riapertura delle scuole, vale a dire il prossimo 14 settembre, secondo le indicazione del ministero dell'Istruzione, si avvicina. A partire da oggi, lunedì 24 agosto, il personale scolastico, tra bidelli, amministrativi e professori, potrà sottoporsi ai test sierologici in tutte le regioni italiane in vista del ritorno in aula in sicurezza. A disposizione ci sono i 2 milioni di test reperiti dal commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri. I prelievi, che si ricorda restano volontari, dovranno concludersi 7 giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico, e dunque entro il 7 settembre. In caso di positività, al massimo entro 48 ore andrà effettuato il tampone. Sempre a partire da oggi sarà lanciato un help desk per gli istituti, un servizio dedicato interamente alla ripresa a cui le scuole potranno rivolgersi in caso di dubbi e quesiti, che al momento sono ancora tanti.

Docenti e bidelli "fragili": non dipende più dall'età

In primis, resta aperta la questione dell'età di docenti e del personale scolastico. Se, infatti, fino al 31 luglio è stato possibile, per gli over 55, che rappresentano il 40 per cento del totale, circa 400mila persone, e che venivano considerati finora "soggetti fragili", lavorare e svolgere gli esami di Maturità a distanza, dal 14 settembre la modalità in smart working non è più prevista, anche se le tutele permangono per chi ha gravi patologie come malattie cardiovascolari, immunitarie od oncologiche. In altre parole, per essere considerato "fragile", non basta l'età ma il lavoratore della scuola, docente, Ata o preside, dovrebbe essere affetto da patologie di un certo rilievo: solo in questo caso, infatti, secondo le linee guida dell'Istituto superiore di Sanità, vi sarebbero i presupposti per far partire la "sorveglianza sanitaria eccezionale", assicurata dal datore di lavoro, e quindi la verifica dello stato di maggiore vulnerabilità, sempre previa certificazione da parte di un medico pubblico che attesti la presenza di una o più malattie pregresse. Tuttavia, secondo l’Anief, l'Associazione nazionale insegnanti e formatori, è grave che l’Iss abbia "dimenticato" di inserire tra i lavoratori fragili "chi ha oltre 55 anni, a prescindere dalla presenza o meno di patologie o stati di malattia". Del tema degli over 55 si discuterà comunque al Tavolo tra ministero e sindacati previsto per il prossimo 26 agosto, dove si cercherà di trovare soluzione anche per le altre varie problematiche.

La questione dei banchi e della quarantena in caso di positività

Un altro problema, tutt'altro che risolto, riguarda gli spazi che gli Enti locali non hanno ancora provveduto a trovare e l’arrivo, ad anno scolastico già iniziato, dei banchi monoposto. "Sarà possibile, da parte degli Enti locali, fare ricorso alle scuole paritarie per trovare spazi aggiuntivi. Non è mai stato previsto il contrario. Né potrebbe esserlo", ha tuttavia precisato viale Trastevere. Tra gli altri punti di discussione, l'eventuale quarantena o addirittura la chiusura degli istituti in caso di positività accertate. Sempre nelle linee guida dell'Iss, è specificato che non basterà un singolo caso confermato di Covid per determinarne la chiusura della scuola, "soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata". Se un alunno, un insegnante o un bidello risulta positivo, sarà il dipartimento distrettuale della salute a valutare se prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata in base al numero di casi confermati e di eventuali ‘cluster' e in base al "livello di circolazione del virus all’interno della comunità". Inoltre, in caso di positività si potrà prevedere l’invio di unità mobili che eseguano test diagnostici nella scuola.

430 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views