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Ragazzini morti dopo crollo del casolare a Nuoro, 14 indagati. L’amico che si è salvato: “Correte”

Sono 14 le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte dei due ragazzini di 14 e 15 anni morti la sera di Pasquetta in seguito al crollo del solaio di un casolare a Nuoro. Con loro un terzo amico che si è salvato, la sorella: “Mi ha telefonato, parlava veloce, mi ha detto: è crollata la casa”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono 14 le persone che ieri sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di due ragazzini di 14 e 15 anni verificatasi lunedì sera in seguito al crollo del solaio di un casolare a Nuoro, in via Dessanay, dove erano andati probabilmente a giocare per la Pasquetta.

Indagati i 14 proprietari del casolare abbandonato

Si tratta degli eredi, comproprietari del terreno su cui sorge la casa abbandonata da decenni. Gli avvisi di garanzia dovrebbero arrivare nelle prossime ore agli interessati. Molti di loro non sono più residenti in città, alcuni si trovano a Londra altri nel Nord Italia. Il reato ipotizzato dal pm di Nuoro Riccardo Belfiori è duplice omicidio colposo. Il casolare era abbandonato da anni, senza recinzione e chiunque poteva accedervi.

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Il racconto di un terzo amico che si è salvato

Insieme alle due vittime c'era anche un terzo amico, che avrebbe chiesto alla sorella di chiamare i soccorsi. È stata proprio la ragazza a raccontare quei concitati momenti a La Nuova Sardegna. "Mio fratello mi ha telefonato, parlava veloce, mi ha detto: è crollata la casa, chiama qualcuno, corri, chiama aiuto", ha ricordato, aggiungendo:" Io ho chiamato subito il 115, ho detto dove eravamo e che era successo qualcosa di grave, ho chiesto di correre subito. Poi ho chiamato la mamma di uno dei ragazzi". Lei insieme ad altri amici si è precipitata sul luogo del crollo del casolare, che sapevano essere pericoloso. "Ma mica vai a pensare che ti possa cadere in testa, eh", ha precisato.

E poi ancora: "Io non ci credevo all’inizio, quando mio fratello mi ha chiamato, poi ho capito dal tono che non era un pesce d’aprile". Intanto, il magistrato di turno che segue le indagini dopo il recupero ha disposto la rimozione delle salme, che sono state trasferite all'ospedale San Francesco di Nuoro in attesa dell'autopsia.

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