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Ragazza di origini cinese insultata a Venezia, sindaco promette: “Troveremo questi ragazzi”

La polizia ferroviaria sta effettuando accertamenti sulla vicenda di Valentina, la diciannovenne italiana di origine cinese insultata a bordo di un treno da Mestre e Padova. La vicenda è al vaglio anche di Trenitalia. Il sindaco Brugnaro: “Se sei una persona per bene sei e sarai una cittadina di Venezia per sempre, anche se non abiti qui”.
A cura di Susanna Picone
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Insulti, frasi razziste, addirittura uno sputo. È quanto una ragazza di diciannove anni che si chiama Valentina è stata costretta a subire alcuni giorni fa mentre tornava a casa da Mestre. La giovane, una ragazza italiana di origini cinese, è stata presa di mira da un gruppo di ragazzini sul treno che, come lei stessa ha scritto in un post su Facebook in cui ha spiegato l’accaduto, le hanno dato la prova “che il razzismo esiste ancora”. A quanto si apprende oggi, la polizia ferroviaria sta effettuando degli accertamenti sulla vicenda di Valentina, che sarebbe stata insultata a bordo di un treno da Mestre e Padova. La vicenda è al vaglio anche di Trenitalia che attende di valutare il rapporto del capo treno per avviare o meno le procedure del caso.

Il sindaco Luigi Brugnaro: “Troveremo questi quattro ragazzi, verranno a lavorare” – Sull’accaduto denunciato dalla diciannovenne è intervenuto anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: “A quella ragazza dico: sei come mia figlia. Non c'entra nulla la nazionalità, non c'entra niente il colore della pelle, le amicizie che hai. Se sei una persona per bene sei e sarai una cittadina di Venezia per sempre, anche se non abiti qui”, le parole di Brugnaro durante la cerimonia per la festa della Polizia locale. "Voglio dare un grande saluto – ha continuato il sindaco – a questa ragazza italiana di origine cinese. So che le competenti autorità stanno indagando, e che troveremo questi quattro ragazzi. A loro non faremo processi pubblici o altro. Diremo solo a loro di venire a lavorare con noi”.

Migliaia di commenti dopo il post di Valentina – Nelle ultime ore la ragazza è stata intanto “travolta” da tantissimi commenti apparsi su Facebook dopo il suo racconto. Tante persone, esprimendo solidarietà alla giovane, l’hanno invitata a denunciare sempre vicende del genere. Di seguito, il post scritto sabato scorso dalla diciannovenne, che su Facebook ha anche pubblicato la foto dello sputo di uno dei ragazzi.

Mi chiamo Valentina, ho 19 anni e sono cresciuta in Italia. Quando ero piccola ero spesso vittima di razzismo, ma ho sempre provato a giustificare quei casi dicendomi che probabilmente l'Italia non era ancora abituata al multiculturalismo. Col tempo gli episodi di razzismo sono quasi andati ad estinguersi nei miei confronti, c'erano sempre dei ragazzi che per strada mi urlavano "mangiariso di merda" o addirittura "cinese", perché come ben sappiamo essere CINESI deve essere vergognoso.

Oggi invece ho avuto la prova che il razzismo esiste ancora, soprattutto tra i ragazzini.

Stavo tornando a casa da Mestre, e mentre aspettavo al binario questi ragazzini continuavano a importunarmi dicendomi "prova a pronunciare la R, tanto non riesci incapace". Ho provato a ignorare, non è la prima volta che succede nella mia vita, sono solo dei ragazzini. In treno però, dopo che è passato il controllore, hanno iniziato ad esagerare, facendomi versi razzisti e sessisti, al che non ho più tollerato e ho iniziato a rispondere a tono. Questi, probabilmente molto frustrati, hanno iniziato a dirmi "magnamerda tornatene al tuo paese", "ma cosa dici che ti abbiamo rotto la minchia se hai la figa, o in Cina vi trapiantano il cazzo da piccole?", "Succhiamelo puttana che tanto so che ti piace farlo", e altre cose simili che mi stanno facendo venire gli occhi lucidi solo a rimembrare.
Dopo un po' hanno smesso, ma prima di scendere (sono scesi a Padova, io dovevo scendere più avanti) hanno pensato bene di sputarmi addosso e farmi il dito medio fuori dalla carrozza.
Non so cosa dire, sono avvilita, soprattutto perché forse non si potrà fare nulla.

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