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Covid 19

Quali sono le città italiane più colpite dalla terza ondata di Covid-19

Quali sono le città italiane dove si sta registrando un incremento sensibile dei casi Covid? Da Bologna a Bari passando per Torino fino a Milano e Brescia, ecco la situazione nei centri e nelle rispettive province dove anche gli ospedali sono in affanno e dove sono state già prese ulteriori misure restrittive.
A cura di Ida Artiaco
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L'Italia è ormai entrata nella terza ondata della pandemia di Coronavirus: da alcune settimane la curva del contagio ha ripreso a risalire, così come la conseguente pressione sugli ospedali e il numero dei decessi, che ha superato quota 100mila. La situazione è particolarmente caotica in alcune città, dove, complice anche la circolazione delle varianti, è stata registrata una impennata di nuovi casi che ha costretto le amministrazioni locali a prendere provvedimenti ulteriormente restrittivi per fermare la trasmissione del virus. Ecco quelle in cui il virus ha corso più velocemente.

Bologna

Tra queste c'è sicuramente Bologna. Da circa una settimana tutta l'area metropolitana, insieme a quella di Modena, è finita in zona rossa. Come ha raccontato il sindaco Virginio Merola a Fanpage.it, "purtroppo continuiamo ad avere ancora molti contagi, circa 900 al giorno, solo ieri ne sono stati 970, e le nostre strutture ospedaliere sono in difficoltà. Con l'arrivo dei pazienti Covid non si riescono a garantire le altre prestazioni, se non quelle d'urgenza. Per questo è necessario ancora limitare quanto più possibile la circolazione delle persone e accelerare con la distribuzione dei vaccini". Il picco dei ricoveri è atteso proprio per oggi, mentre continua l'emergenza negli ospedali, con l'età media dei pazienti che si è di molto abbassata rispetto alla prima ondata. È notizia di oggi che all'ospedale Sant'Orsola è stato ricoverato un 14enne in gravi condizioni.

Brescia e Milano

La Lombardia continua ad essere la regione che in numeri assoluti anche durante la terza ondata della pandemia fa registrare il numero più alto di infezioni giornaliere. Sono però due le città in cui si concentrano la maggior parte dei casi. La prima è Brescia, dove solo ieri il numero dei nuovi positivi ha superato quota mille. "Il tasso di saturazione in terapia intensiva è da circa cinque giorni oltre il 90 per cento nonostante la regolare apertura di nuovi posti", aveva spiegato qualche giorno fa la direzione sanitaria degli Spedali Civili. Non va meglio a Milano: solo in città nelle ultime 24 ore sono stati registrati 549 casi, 1.191 in tutta la provincia. Numeri da zona rossa, verso cui non è escluso il passaggio di tutta la Regione da lunedì prossimo, dopo i dati del monitoraggio della Cabina di Regia.

Torino

Secondo l'ultimo bollettino del Ministero della Salute, in tutta la provincia di Torino ieri sono stati 1.221 i casi di Coronavirus. La situazione però sta degenerando in tutto il Piemonte, al punto che l'ordine dei medici di della città capoluogo ha chiesto la zona rossa immediata per l'intera regione. "Abbiamo alcune stime secondo cui l'incidenza di persone positive in Piemonte, che al 7 marzo era di 277 ogni 100.000 abitanti, potrebbe raddoppiare entro le prossime due settimane a parità di condizioni – ha detto il presidente dell'Ordine dei Medici Guido Giustetto.

Bari

La situazione sta diventando preoccupante anche a Bari. In tutta la provincia c'è una incidenza al momento di 287 casi ogni 100mila abitanti, dunque molto superiore rispetto alla soglia dei 250 su 100mila oltre la quale potrebbe scattare in automatico la zona rossa se il provvedimento venisse confermato con il nuovo decreto che sarà presentato oggi. Solo in città nelle ultime 24 ore sono stati registrati 393 casi Covid. Negli ultimi 7 giorni i nuovi casi registrati in provincia sono stati 3.216. Per questo, il sindaco Decaro ha chiesto "al prefetto di convocare un Comitato metropolitano perché noi sindaci della terra di Bari intendiamo intervenire con chiusure serali su scala metropolitana attraverso una serie di provvedimenti che impongono il divieto di asporto dopo le 18 e la chiusura totale dopo le 19 di tutte le attività commerciali".

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