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Quadro di Klimt trovato a Piacenza, due 66enni confessano: “Lo abbiamo rubato noi”

Il racconto fatto a un giornalista del quotidiano Libertà da parte di due anziani malavitosi di recente condannati in Cassazione: “Siamo gli autori del furto del Ritratto di Signora dipinto da Klimt. Abbiamo fatto in modo che il quadro ritornasse a Piacenza, un regalo alla nostra città”, avrebbero confessato.
A cura di Susanna Picone
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“Siamo gli autori del furto del Ritratto di Signora dipinto da Klimt. Abbiamo fatto in modo che il quadro ritornasse a Piacenza, un regalo alla nostra città”. A pronunciare queste parole – il racconto-confessione è comunque ancora tutto da verificare – sono stati due uomini di sessantasei anni che hanno rivelato a un giornalista del quotidiano Libertà di essere appunto i responsabili di quel furto. È l’ultimo colpo di scena che arriva a proposito dell’opera di Gustav Klimt “Ritratto di Signora”, opera autentica secondo gli esperti che l'hanno analizzata, era stata trafugata dalla Galleria Oddi Ricci il 22 febbraio 1997 ed è stata ritrovata praticamente per caso lo scorso 10 dicembre in un’intercapedine di un muro esterno dello stesso museo dove sono ospitati circa 400 capolavori tra cui Hayez, Segantini, Lega, Pellizza da Volpedo.

I due ladri facevano parte della "banda del grimaldello" – I due autori della lettera-confessione sono stati identificati e interrogati dai carabinieri: si tratta di due anziani malavitosi con vari precedenti per furto che facevano parte della cosiddetta “banda del grimaldello” che tra il 2013 e il 2014 razziò case, gioiellerie e ospedali tra le province di Parma, Reggio Emilia, Lodi e Cremona, dove vennero messi a segno 47 colpi accertati grazie a delle "dritte" su quadri, sculture e gioielli da portare via. La settimana scorsa i due uomini sono stati entrambi condannati dalla Cassazione, uno a sette anni e l’altro a 4 anni e 8 mesi di carcere. La loro confessione sul furto del quadro è ora al vaglio degli inquirenti che indagano per accertare se il loro racconto fatto al giornalista sia attendibile. Chi, quando e perché abbia fatto ritrovare il capolavoro è quanto vuole chiarire la pm Ornella Chicca che coordina un team di investigatori composto da squadra mobile e carabinieri.

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