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Puglia, dal 15 maggio riaprono i lidi: “Già tutto esaurito, ma serve la zona gialla per riaperture”

La Puglia è pronta a riaprire i lidi: dal 15 maggio i siti balneari potranno nuovamente accogliere i clienti. Quest’anno si registrano prenotazioni da tutta Italia, con sold out già annunciati. “Per aprire serve però la zona gialla. Ci siamo preparati con sanificazioni e modifiche alla struttura”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Al mare in sicurezza dal 15 maggio. Questa la prospettiva per la quale sono al lavoro i titolari di lidi e stabilimenti balneari dal Gargano al Salento. Gli operatori della regione si preparano alla riapertura delle attività. Qualcuno già annuncia il tutto esaurito in vista dei mesi estivi. "Dobbiamo essere in zona gialla per riaprire ma dal 15 maggio siamo pronti ad offrire servizi ai nostri clienti – chiarisce Fabrizio Santorsola di Fiba Consercenti -. Il filo rosso dalla scorsa estate ad oggi è sempre stato la sicurezza. Abbiamo mantenuto i protocolli dello scorso anno anche per le spiagge libere. Tutti i lidi hanno avuto modifiche architettoniche con più privacy, maggiore relax e un bar ampio e sicuro per la fruizione".

Resta il nodo dei costi: la riduzione degli spazi potrebbe far lievitare il listino prezzi. "Chi aveva cento ombrelloni ed è passato a 50 ha sicuramente perso il 30% degli incassi. Noi ci siamo raccomandati con i nostri associati di non alzare più di tanto i prezzi: non oltre il 10%" spiega Santorsola.

L'utenza sarà quella di prossimità nazionale. Pochissimi gli stranieri anche quest'anno: i pochi che si arrischiano sono inglesi. Un ombrellone e due lettini costeranno in media 15 euro a giugno, 20 a luglio e 30 ad agosto. Le prenotazioni arrivano da tutta Italia già per le prime riaperture di maggio. I titolari dei lidi procedono con la bonifica della spiaggia, le assunzioni stagionali e la sanificazione di bar e piscine, nella speranza di poter incassare i sold out già registrati. In un momento di crisi, tutti i gestori hanno intenzione di proporre prezzi modici per ovviare alle saracinesche abbassate degli scorsi mesi. "Molte persone non potranno concedersi le vacanze a causa della perdita del posto di lavoro o della crisi economica causata dal Covid".

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