Preso il “re delle evasioni”

Era evaso per la quinta volta ma anche in questo caso dicembre gli è stato fatale. Per le sue fughe si era guadagnato l'appellativo di "Vallanzasca dell'Alto Adige". Si tratta di Max Leitner, rapinatore altoatesino arrestato per la quinta volta nella sua regione. Evaso per l'ennesima volta ad ottobre è stato trovato in una villetta isolata di Vandoies, una località della Val Pusteria, proprio nel suo Alto Adige. Il 53enne è stato trovato dai carabinieri sdraiato sul divano in una stanza della villetta dove si nascondeva con l'appoggio del padrone di casa.

I militari hanno prima arrestato il padrone di casa che era uscito a portare in giro il cane  e poi hanno accerchiato la casa. Ad operare l'irruzione sono stati i militari del Gis, Gruppo Interventi Speciali, che hanno subito individuato l'evaso e gli hanno stretto le manette ai polsi. Leitner in questa ultima evasione si era dato agli appelli. Era infatti apparso in video, registrato per essere recapitato alla redazione di un giornale di Bolzano in lingua tedesca, il "Die neue Suedtiroler Tageszeitung".

Il video messaggio è stato poi pubblicato anche su Youtube ed aveva come contenuto un accorato appello in cui cercava di perorare la sua causa dicendo di essere un perseguitato.Il suo appello era addirittura rivolto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo la concessione della grazia. Nel filmato Leitner sosteneva di essere gravemente malato e di voler trascorre i suoi ultimi anni da uomo libero. Il motivo principale era perché si sentiva la maggiore vittima di ingiustizia in Italia e che stava subendo una persecuzione giudiziaria. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia Leitner ha anche accusato il cappellano del carcere di Asti di averlo ricattato e di avergli chiesto dei soldi altrimenti avrebbe fatto in modo di non fargli avere più permessi premio.

Leitener è stato uno dei più temuti rapinatori del Nord Italia. Dal 1988 al 2005 ha messo a segno una serie di rapine in banca e a blindati portavalori. Nel corso delle sue cinque latitanze era addirittura espatriato tanto che nel 2004 venne arrestato a Rabat in Marocco, in compagnia dell'altro pregiudicato Emanuele Radosta.