203 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Precario per 22 anni, solo a 64 ottiene una cattedra: il caso del prof Buzzelli

La lunga odissea del professor Paolo Buzzelli, 64 anni da compiere e solo da alcuni giorni docente di ruolo. Lavorerà per quattro anni e poi la pensione. La preside dell’istituto di Varese: così funziona la scuola italiana.
A cura di Susanna Picone
203 CONDIVISIONI
La lunga odissea del professor Paolo Buzzelli, 64 anni da compiere e solo da alcuni giorni docente di ruolo. Lavorerà per quattro anni e poi la pensione. La preside dell’istituto di Varese: così funziona la scuola italiana.

La storia che ci racconta Repubblica è di quelle che mostrano con chiarezza il volto del precariato: mentre è in atto una “rivoluzione” della scuola, con la decisione del Ministero dell’Istruzione di aprire le porte agli aspiranti docenti del futuro tramite concorsi per privilegiare così il merito, c’è chi riesce ad abbandonare l’etichetta di precario solo a 64 anni. Un particolare “record” che appartiene al professor Paolo Buzzelli, appunto 64 anni da compiere, e una cattedra solo da alcuni giorni. Il professore racconta la sua storia al quotidiano spiegando la sua lunga odissea per raggiungere, finalmente, questo traguardo che appariva sempre più lontano. Un’odissea fatta di 22 anni di precariato nella scuola pubblica, di 7 provveditorati diversi, di 35 scuole conosciute (perché da precario non si lavora unicamente in una sede). Solo oggi, quando ormai è quasi vicino all’età da pensione (lui stesso fa il calcolo per cui, secondo le nuove modifiche sull’età pensionabile, lavorerà ancora per 3-4 anni) diventa docente di ruolo di diritto ed economia in un istituto tecnico-industriale di Varese.

“Una sensazione di stabilità mai provata prima” – Quali sono i suoi pensieri al riguardo? Il professore parla di sollievo, di una sensazione di stabilità mai provata in tanti anni di lavoro, mai raggiunta a causa del precariato. A 64 anni, dopo che per una carriera intera ha provato a inseguire quella che lui definisce “la chimera del ruolo”, riesce finalmente a coronare il suo sogno. “Adesso finalmente so cosa sia la stabilità, finalmente potrò fermarmi in un posto”, commenta quasi incredulo il professor Buzzelli. La preside dell’istituto che gli ha offerto la cattedra, Anna Scaltritti, da parte sua afferma: “Una vicenda che fa riflettere, così funzionano le cose nella scuola italiana”.

203 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views