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Precario della scuola “a vita”? In arrivo i risarcimenti

Due sentenze di un giudice del lavoro siciliano aprono la strada a una valanga di ricorsi da parte di insegnanti, ausiliari e impiegati precari della scuola.
A cura di Davide Falcioni
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Presidio degli insegnanti Cobas per la salvaguardia della scuola

Circa 80mila precari della scuola – tra insegnanti, ausiliari tecnici e impiegati amministrativi – potrebbero rivendicare un posto fisso e dire addio all'incubo dei contratti a tempo determinato. Mauro Petrusa, giudice del lavoro di Trapani, in pochi giorni con due sentenze ha riconosciuto un risarcimento record per due docenti. Il primo, un professore di educazione fisica e sostegno, che in sei anni aveva ottenuto dal 2001 in poi contratti di supplenza uno dopo l’altro, ma mai un’assunzione definitiva. Due anni fa si è rivolto al magistrato, che gli ha riconosciuto a febbraio un risarcimento di 150mila euro. Nel conto, che dovrà pagare il ministero dell’Istruzione, c’è tutto: gli scatti d’anzianità, le mensilità estive che gli sarebbero state riconosciute se il ricorrente avesse avuto, dopo i primi tre anni di supplenze, la stabilizzazione, ma anche le mensilità estive da oggi fino all’età pensionabile. Pochi giorni dopo, questo risarcimento è stato superato in un’altra sentenza, che ha riconosciuto un analogo trattamento a un supplente di elettronica, precario per dieci anni. Stavolta il ministero dovrà pagargli 169.700 euro.

Quello che molti auspicano adesso è l'inizio di un effetto domino. Il nodo della questione è nella legge che riconosce ai precari che hanno accumulato tre anni di contratti il diritto alla stabilizzazione. Un’altra legge, però, per “difendere” le casse pubbliche dalle rivendicazioni, ha stabilito che questi sarebbero stati esclusi da quel diritto collettivo. I precari che presenteranno i ricorsi saranno affiancati dal sindacato Anief, secondo il cui presidente la Corte di Lussemburgo dovrebbe stabilire che la norma derogatoria sui contratti a termine per gli insegnanti non è conforme alle leggi comunitarie. "Oppure – annuncia – il risarcimento dei danni per l’abuso dei contratti a termine dovrà essere così energico da dissuadere lo Stato a farne un ricorso frequente".

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