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Prato, sesso con l’insegnante di ripetizioni. Al via incidente probatorio per il 15enne

È cominciato l’incidente probatorio con audizione protetta per il 15enne che ha avuto un figlio dalla sua ex insegnante di ripetizioni di 31 anni. L’adolescente si è presentato al tribunale di Prato, dove davanti a un giudice e a uno psicologo ha tentato di ricostruire quanto successo durante gli incontri con la donna: “Ascoltiamo poi faremo le nostre considerazioni”.
A cura di Ida Artiaco
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Si è presentato nel pomeriggio di oggi, lunedì 16 aprile, presso il tribunale di Prato il 15enne che ha avuto sette mesi fa un figlio dalla sua ex insegnante di ripetizioni di inglese. Si è appena concluso dopo circa 3 ore l'incidente probatorio con audizione protetta per l'adolescente presunta vittima di violenza sessuale dell'operatrice socio-sanitaria di 31 anni, che si trova attualmente agli arresti domiciliari, come confermato la scorsa settimana dal tribunale del Riesame di Firenze, con l'accusa di atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione. Il ragazzo si trova in un'aula con il giudice e uno psicologo, dove ha cercato di ricostruire quanto successo negli incontri con la prof, mentre in una stanza attigua, in videoconferenza, ci sono gli avvocati dell'accusa, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, e i rappresentanti legali della famiglia del minore. Uscendo dall'aula, uno dei legali dell'indagata, ha spiegato che l'interrogatorio "è stato secretato" e che il ragazzo è parso "sereno e ha risposto a tutte le domande".

La 31enne ha già fornito dinnanzi ai giudici la sua versione dei fatti. "Abbiamo la nostra versione dei fatti, certo la testimonianza del ragazzino è importante. Faremo poche domande, per rispetto del minorenne. Certo, ci dispiace che non abbiano revocato i domiciliari. Non cerchiamo chissà cosa, la mia assistita ha manifestato la volontà di potersi curare e le dispiace di non poter iniziare questo percorso tra l'altro già individuato. Ascoltiamo le domande del giudice e il racconto del ragazzo, poi eventualmente faremo le nostre considerazioni. Andiamo avanti per la verità", ha dichiarato all'AdnKronos l'avvocato Mattia Alfano, legale dell'operatrice sociosanitaria entrando in tribunale, a Prato. La donna avrebbe infatti cominciato un percorso psicoterapeutico di cura dopo aver preso consapevolezza dell'accaduto. Da qui, era nata la decisione di chiedere la revoca dei domiciliari, poi non accordata dal riesame, dettata anche dall'esigenza di accudire il piccolo, nato solo 7 mesi fa dopo la relazione con l'adolescente.

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