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Potenza, picchiava “quotidianamente” l’alunna disabile: arrestato insegnante di sostegno

Da quanto emerso l’insegnante, quando sostituiva le maestre di ruolo, prendeva a schiaffi anche altri alunni e infliggeva loro punizioni per evitare che riferissero che in classe guardava sul suo pc materiale pornografico.
A cura di Susanna Picone
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Un insegnante di sostegno è stato arrestato e posto ai domiciliari in un comune della provincia di Potenza. È accusato di maltrattamenti verso fanciulli, reato aggravato e continuato, compiuto in una scuola elementare. L'indagine, coordinata dalla Procura di Potenza, è stata effettuata dai carabinieri del Nucleo investigativo di Potenza che hanno eseguito la misura cautelare emessa dal gip del locale Tribunale, su richiesta della stessa Procura. A far scattare le indagini che hanno portato all’arresto dell’insegnante è stata una denuncia presentata dai genitori di una bambina di nove anni con invalidità motoria e cognitiva. La bambina era caduta in uno stato di prostrazione e piangeva ogni volta che doveva andare a scuola. Con le cautele del caso, gli investigatori hanno ascoltato molti dei bambini della stessa classe e nel corso delle indagini sarebbe emerso che l'insegnante infliggeva sofferenze fisiche e morali alla bambina che gli era stata affidata in quanto lui insegnante di sostegno. L'indagato picchiava "quotidianamente" la bambina che avrebbe dovuto seguire.

Bambini schiaffeggiati e insultati dall'insegnante di sostegno – Sono stati sequestrati anche i quaderni in cui gli alunni descrivevano in modo negativo l’insegnante che a volte sostituiva le maestre di ruolo e insultava gli alunni. Nei loro confronti, da quanto emerso, usava termini come “maiali” o “porci” oppure, sempre secondo l'accusa, li colpiva con schiaffi o li spintonava. Con l’aiuto di una esperta in psicologia infantile è stata ascoltata anche la giovane vittima e dal suo racconto è emerso che la piccola veniva insultata e malmenata, anche per futili motivi, strattonata per i capelli o colpita con schiaffi e pizzichi. All'indagato viene anche contestato di aver minacciato l'intera classe di non dire nulla a nessuno quando i bambini sbirciavano sul pc dell'insegnante durante le ore di lezione su cui lui avrebbe guardato materiale pornografico.

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