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Pordenone: avvocatessa rinuncia alla difesa dell’uomo che ha assassinato la compagna

“Non posso accettare l’incarico dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne”. Rossana Rovere ha rinunciato alla difesa del femminicida, Giuseppe Forciniti, l’uomo che stanotte ha assassinato la compagna, Aurelia Laurenti, 32 anni, a Roveredo in Piano (Pordenone).
A cura di Angela Marino
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"Non posso accettare l'incarico dopo una vita e una carriera spese a promuovere la tutela dei diritti delle donne". Ha fatto un passo indietro, Rossana Rovere, l'avvocato, inizialmente indicato dall'uomo che stanotte ha confessato di aver ucciso a coltellate la compagna Aurelia Laurenti. Motivi etici, dunque, hanno spinto la legale, già presidente dell'Ordine degli avvocati della provincia di Pordenone, a rinunciare alla difesa di Giuseppe Forciniti, l'uomo che stanotte ha ammesso l'omicidio della compagna a Roveredo in Piano (Pordenone).

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Difendere un femminicida reo confesso sarebbe stato in conflitto con tutto quello per cui l'avvocatessa ha lavorato in questi anni. Sarà un avvocato d'ufficio a prendere il suo posto per assistere Giuseppe Forciniti, che stanotte si è presentato in Questura ancora sporco di sangue per costituirsi. I fatti sono avvenuti nella casa in cui la coppia viveva dal 2013. I due figlioletti non erano presenti perché ospiti dei nonni materni, cui al momento sono affidati. Ancora poco chiaro il contesto in cui il barbaro delitto è maturato. Non ci sarebbero,secondo quanto dichiarato dal sindaco, segnalazioni ai servizi sociali collegate alla famiglia.

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I genitori della vittima: "Siamo distrutti"

"Siamo distrutti, non sappiamo cosa possa essere accaduto, non c'era nulla che lasciasse presagire questo epilogo". Sono le parole dei genitori di Aurelia Laurenti, che hanno contribuito anche a chiarire in parte la dinamica dei fatti. Nella tarda serata di ieri, il presunto assassino ha citofonato al cognato per chiedergli di tenere con sé i bimbi, senza spiegarne il motivo. Subito dopo, li ha fatti salire in ascensore e si è allontanato in auto. Questo, secondo i familiari di Aurelia, sarebbe avvenuto prima della tragedia, configurando un comportamento che apre la porta alla premeditazione.

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L'interrogatorio

In queste ore Giuseppe Forcinit ha confessato. Avrebbe gettato in un cassonetto dei rifiuti il coltello usato per uccidere la compagna. L'interrogatorio è ancora in corso, essendo iniziato con qualche ritardo per la scelta della Rovere di rinunciare all'incarico. Forciniti è un dipendente dell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale. Dopo un periodo passato a lavorare come infermiere in una casa di riposo, da pochi mesi aveva preso servizio nel reparto di Ortopedia del Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

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