Pierina Paganelli, verso chiusura indagini. Attesa richiesta di rinvio a giudizio per Dassilva: “Tempi stretti”

A distanza di un anno e mezzo dal delitto di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nel garage di un condominio a Rimini nell'ottobre 2023, l’inchiesta avviata dalla Squadra mobile della Polizia, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, sta per chiudersi.
A confermare a Fanpage.it l'imminente conclusione delle indagini è l'avvocato Riario Fabbri che insieme al collega Andrea Guidi difende Louis Dassilva, 35 anni, indagato per l'omicidio dell'anziana e arrestato lo scorso 16 luglio.
"A noi non è ancora arrivato nulla ma siccome il 16 luglio scadranno i termini per la custodia cautelare in carcere, dovrebbero arrivare a breve l'avviso di conclusione delle indagini e il rinvio a giudizio. I tempi sono strettissimi", ha spiegato il legale.
Dassilva non è l'unico indagato, anche Manuela Bianchi, nuora di Pierina ed ex amante del 35enne è accusata di favoreggiamento. "Per Louis ci aspettiamo il rinvio, per Bianchi non so quale sarà la qualifica giuridica della sua figura, vedremo. I due procedimenti sono connessi ma autonomi", ha precisato Fabbri.
Intanto, tra una decina di giorni, il prossimo 22 maggio, si terrà l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Bologna per discutere la nuova richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Dassilva. La precedenti istanze erano state rigettate sia dal giudice per le indagini preliminari di Rimini Vinicio Cantarini che dal Riesame.
I legali avevano presentato una memoria difensiva che contestava la versione fornita da Bianchi. La donna, in un lungo incidente probatorio, ha raccontato agli inquirenti di aver incontrato Dassilva nel garage quando lei aveva trovato il corpo di Pierina. Lui, ha detto ancora la donna, le avrebbe detto di non far rumore e di andare a chiedere aiuto a un vicino.
"Noi portiamo avanti un'ipotesi difensiva e riteniamo non ci siano riscontri oggettivi alle dichiarazioni rese da Manuela Bianchi che al momento sono le uniche fonti di prova per cui Louis è in carcere. – ha detto ancora l'avvocato del 35enne – Poi vedremo cosa ne penserà il Tribunale di Bologna".
In serata è arrivato il commento dell'avvocato della famiglia Paganelli: "Prendiamo atto con favore della fruttuosa conclusione di questa lunga e complessa indagine. In attesa di prendere visione dell'integralità degli atti, non possiamo che condividere l'elemento di novità rispetto al capo d'imputazione provvisorio consistente nella scelta del Magistrato di contestare all'indagato anche l'aggravante della premeditazione, ritenendola in linea con quanto emerso nel corso dell'indagine. Oggi il dolore della famiglia della vittima e la lunga attesa della verità raggiungono un punto fermo attraverso la concretizzazione del lavoro degli Inquirenti.
Ora attendiamo che il processo accerti in via definitiva quanto accaduto la notte del 03 ottobre 2023, cristallizzando il nome ed il volto dell'assassino della povera signora Paganelli e di chi lo abbia eventualmente favorito dopo la commissione del reato".