Picchia disabile e nessuno lo ferma: il video finisce su FB. Boschi: “Sconvolgente”
Arriva da Olbia, in Sardegna, l'ultima, tremenda storia di bullismo. Questa volta la vittima è Luca, un ragazzo disabile di 37 anni, pestato con calci e pugni da un gruppo di persone nel parcheggio della discoteca “La Luna” di San Teodoro. Questi lo hanno avvicinato chiedendogli una foto ricordo della serata appena trascorsa insieme. Poi, quando lo smartphone di uno di loro ha cominciato a immortalare la scena, un altro lo ha picchiato con una sola mano, lasciandolo privo di sensi.
Così, quella che doveva essere una piacevole sera trascorsa con nuovi amici, si è trasformata per Luca, da anni affetto da disturbi cognitivi, in un vero e proprio incubo. Il risultato sono state varie lesioni riportate su tutto il corpo. Ma sarebbe potuta andare a finire molto peggio, dal momento che nessuno lo ha soccorso. I buttafuori della discoteca l'hanno notato steso nel parcheggio, tra le sterpaglie, solo al momento della chiusura e hanno chiamato un'ambulanza. Ricoverato in ospedale, i medici hanno detto che avrebbe potuto rischiare il coma.
Secondo quanto si apprende, ai familiari Luca aveva raccontato di essere caduto dalla moto. Poi è emerso il filmato, pubblicato su Facebook e Youtube, e poi rimosso, con cui è stata scoperta tutta la verità. Il video del pestaggio ha fatto in pochi giorni il giro del social network e qualcuno ha denunciato l'accaduto. "Io ti ammazzo, capito?", si sente chiaramente urlare uno dei bulli in azione. La polizia ha aperto un'indagine per cercare di fare chiarezza sull'accaduto e individuare i responsabili. Tra i presenti alla registrazione della scena, si vede chiaramente anche una ragazza.
Il caso ha suscitato indignazione in rete e anche il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha pubblicato un post su facebook:
Poco dopo sono arrivate le scuse anche da parte dell'aggressore, un giovane di Savona: "Come pubblicamente è stato il male, sarà anche il bene, perciò chiedo scusa al ragazzo a cui ho fatto del male, sottolineo non è un invalido, e che l'accaduto non è privo di motivazioni se pur ugualmente ingiustificabile". L'autore chiede "scusa (anche) alla mia famiglia e scusa agli amici e non, che hanno dovuto vedere questa merda di video".