35 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perse il lavoro da infermiera a causa delle Poste: risarcita dopo 15 anni

Doveva iniziare a lavorare come infermiera all’Asl di Fermo l’1 agosto 2000, ma il telegramma che aspettava non le fu mai consegnato perché archiviato da un impiegato come “illeggibile”. Ora le Poste dovranno risarcirla con 127 mila euro.
A cura di Biagio Chiariello
35 CONDIVISIONI
Immagine

Il telegramma di assunzione non le viene recapitato, la donna così perde il lavoro. Non si da’ per vinta e fa causa a Poste Italiane per il mancato arrivo della missiva: dopo quasi 15 anni un giudice le da’ ragione. E’ la storia di  C. I.. Era il 2000 e all'epoca la donna aveva 29 anni, avrebbe dovuto iniziare a lavorare come infermiera all'Asl di Fermo il 1° agosto dell’anno del nuovo millennio. Lei però non lo saprà per quasi due anni. 20 mesi dopo, infatti, il 5 gennaio 2002, l'Asl la informa che il telegramma in cui le veniva comunicato che era stata assunta era stato spedito.  A quel punto l'infermiera, il cui posto era però stato assegnato a qualcun altro, è andata a chiedere spiegazioni presso l'ufficio postale di Paglieta (Chieti) scoprendo che la missiva era stato archiviato, chissà come, da qualche impiegato perché bollata come "illeggibile". Motivo per il quale il postino non andò neanche a bussare a casa della donna. Allo stesso tempo, nessuno si prese la briga di risolvere il problema tramite il codice dell'ufficio emittente. C.I. ha così citato Poste Italiane per il grave disservizio e il giudice del tribunale civile di Lanciano, Giovanni Nappi, ha accordato un risarcimento dei danni patrimoniali (e non a quelli biologici e psichici), pari a 127.312 euro a suo favore. Una mezza vittoria per il suo avvocato, che di danni ne chiese 400 mila euro, patrimoniali e non.

35 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views