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Covid 19

Perché il Molise è zona rossa: terapie intensive sature ed esplosione dei nuovi contagi

Da lunedì il Molise sarà in zona rossa. A preoccupare è l’andamento dell’epidemia nell’ultima settimana, con un’incidenza di quasi 215 casi ogni 100mila abitanti, un indice Rt di 1,11 (con un picco di 1,45) e una crescita del 6,8 per cento dei positivi al coronavirus tra il 17 e il 23 febbraio. Le terapie intensive, intanto, sono sature.
A cura di Davide Falcioni
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Foto di repertorio
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È stato il professor Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, ad annunciarlo oggi pomeriggio nella consueta conferenza stampa sul monitoraggio dell'Istituto Superiore della Sanità: il Molise da lunedì sarà in zona rossa, come richiesto in precedenza anche dal Presidente della Regione Donato Toma alla luce dell'andamento dell'epidemia in tutto il territorio. Ora si attende soltanto la firma dell’ordinanza da parte del ministro della Salute Speranza.

L'andamento dell'epidemia in Molise

Secondo l'ultimo bollettino pubblicato oggi dal Ministero in Molise nelle ultime 24 ore sono stati registrati 131 nuovi casi: a preoccupare, tuttavia, è l'andamento generale della pandemia nell'ultima settimana, con un'incidenza di quasi 215 casi ogni 100mila abitanti, un indice Rt di 1,11 (con un picco di 1,45) e una classificazione di rischio che l'Istituto Superiore di Sanità definisce "moderata, ad alta probabilità di progressione". Insomma, in Molise è più urgente che mai correre ai ripari anche – anzi, forse soprattutto alla luce della situazione delle terapie intensive: i posti letto occupati in rianimazione sono infatti 16 su un totale di 39 disponibili: siamo dunque ben oltre la soglia d'emergenza del 30 per cento stabilita dal governo (il tasso di occupazione delle T.I. è del 41 per cento), e non a caso già da giorni è stato attivata la "cross", ovvero il trasferimento di pazienti in altre regioni meno sature. A questo quadro, già decisamente problematico, si sommano le osservazioni fatte due giorni fa dalla Fondazione Gimbe: tra il 17 e il 23 febbraio il Molise è stata la regione italiana che ha fatto registrare il più alto incremento di contagi a causa della diffusione delle varianti, pari a un +6,8 per cento.

Neuromed offre 12 posti letto di terapia intensiva e subintensiva

Per far fronte all'emergenza dei posti letto di terapia intensiva l’IRCCS Neuromed di Pozzilli ha raggiunto un accordo un accordo con la Regine offrendo 12 posti, sette di terapia intensiva e altri cinque di terapia sub intensiva. "Dei 12 posti messi a disposizione da Neuromed – si legge in una nota – sei saranno subito occupati in giornata da pazienti che provengono dal Gemelli di Campobasso, due pazienti andranno nella terapia intensiva, quattro nella sub intensiva". Nel frattempo un gruppo di cittadini molisani, spronati dalla combattiva Camilla Caterina, ha da tempo sollevato un caso sulla disponibilità dei posti di terapia intensiva comunicati dalla Regione al Ministero: secondo Caterina, infatti, l'assessorato alla salute avrebbe a lungo rassicurato sulla presenza di 39 posti letto in  totale, ma sarebbero stati invece molti meno, allo scopo di alterare i parametri per l'introduzione di misure maggiormente restrittive da parte del governo.

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