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Pedofilia, adescano minorenni e ci fanno sesso: arrestato anche un prete

Attraverso i social network prendevano appuntamenti con minorenni, che venivano poi pagati per consumare rapporti sessuali. Il religioso era parroco di San Giuseppe a Rivello (Potenza) ed ora è stato sospeso.
A cura di Biagio Chiariello
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Tre arresti per aver adescato minori, e in manette anche un prete. L’indagine della Procura della Repubblica di Potenza ha portato alla luce un quadro davvero scioccante. Attraverso i social network, gli accusati prendevano appuntamenti con minorenni, che venivano poi pagati per consumare rapporti sessuali: l'accusa è adescamento e ha fatto scattare le manette anche per un religioso, parroco della chiesa di San Giuseppe a Rivello (Potenza), già sospeso dal vescovo di Tursi, monsignor Francesco Nolè. Il prete è ora ai domiciliari, così come gli altri due arrestati, nell'ambito dell’ operazione dei carabinieri della Compagnia di Policoro (Matera). Il gip del capoluogo lucano ha inoltre emesso un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altre cinque persone. Tutti gli indagati sarebbero “residenti”, come ha spiegato in un comunicato diffuso dalla Procura di Potenza, “in varie località del territorio nazionale”.

Le indagini avrebbero preso il via nel 2013, a Nova Siri (Matera) dopo la denuncia fatta dalla sorella maggiorenne di uno dei bambini coinvolti, preoccupata da alcuni appuntamenti presi dal fratellino con persone adulte conosciute sul web. Ascoltato dagli inquirenti con l’ausilio di una psicologa infantile, il giovane ha raccontato di aver conosciuto varie persone adulte, di aver preso appuntamento e di aver avuto con loro rapporti sessuali. Tra gli arrestati c’era anche un prete già sospeso. "Profondamente sorpreso e addolorato – scrive in un comunicato monsignor Nolè, che ha provveduto ad esonerare il religioso in questione dalle funzioni e da ogni attività sacerdotale– dalla notizia del fermo giudiziario" del prete "accusato dall’ignobile e umiliante reato di abuso su minore, il primo pensiero di richiesta di perdono e di sostegno morale e spirituale va alla vittima e alla sua famiglia, riservandomi di incontrarla al più presto per una vicinanza più concreta e solidale".

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