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Parlare di disturbi alimentari tra i banchi di scuola: le linee guida per prevenire i DCA

Presentate alla Camera dei deputati le linee guida per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, destinate alle scuole e realizzati dalle associazioni Animenta e Foodnet.
A cura di Simona Berterame
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Quasi 4 milioni di italiani soffrono di disturbi alimentari
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"A 16 anni mi sono ammalata di anoressia nervosa tra i banchi di scuola come tanti di noi, per questo oggi è necessario partire proprio da lì per fare prevenzione". Aurora Caporossi, presidente dell'Associazione Animenta, parte dalla sua storia personale per presentare le linee guida per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare all'interno delle scuole. Un vademecum di oltre 60 pagine, redatto insieme all'associazione Foodnet e frutto di un lavoro durato un anno e mezzo.

"L'educazione alimentare è già presente nelle scuole ma non basta per affrontare un disturbo alimentare – spiega Maruska Albertazzi, giornalista e attivista nella lotta ai DCA durante la conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati per lanciare il progetto – Anzi, troppo spesso la narrazione presenta solo delle regole ovvero cosa mangiare e cosa no per avere un'alimentazione sana, senza considerare le tante sfaccettature del singolo individuo. Questa spersonalizzazione senza un vero percorso di prevenzione può far accrescere un disturbo alimentare invece che scardinarlo".

La prevenzione nelle scuole è qualcosa di poco omogeneo se analizziamo le varie regioni. Mentre ci sono diverse realtà che se ne occupano in Lombardia, non è presente neanche una in Calabria. L'obiettivo delle due associazioni è quello di creare una sorta di protocollo standard che permetta al personale scolastico e anche ai genitori di avere gli strumenti giusti per affrontare l'insorgere di un disturbo alimentare in un bambino o in un adolescente.

Con Animenta collabora da poco anche la Fondazione Life on Mind, il cui presidente Maurizio Colombo spiega: “Siamo operativi da una settimana a Legnano, presso le scuole medie, con un'attività di prevenzione insieme ad Animenta. Queste line guida sono state umanizzate in maniera incredibile, sono molto comprensibili: se venissero adottate in tutte le scuole italiane porterebbero un grandissimo valore aggiunto nel riconoscimento precoce dei sintomi legati ai disturbi del comportamento alimentare.

Le linee guida

"La possibilità di realizzare interventi di prevenzione sui potenziali DCA, prima che questi si siano manifestati, diventa di importanza primaria per aiutare i bambini – nonché futuri adolescenti – a costruire un efficace ‘scudo di protezione' nei confronti di modalità di espressione del disagio tanto pericolose quanto frequenti"., si legge nell'introduzione nel documento presentato oggi alla Camera. In altre parole, una diagnosi precoce e un intervento tempestivo aumentano esponenzialmente la probabilità di successo terapeutico.

Entrare nelle scuola ha un senso perché online possiamo arrivare a tantissimi ma in aula possiamo arrivare a meno persone ma con un legame in più rispetto al filtro dello schermo, cerchiamo proprio di creare una relazione con le persone che abbiamo davanti.

Come affrontare l'argomento

Nelle linee guida vengono presentati alcuni punti cardine per affrontare in modo corretto l'argomento: rendere il discorso generale senza scendere nel dettaglio (per esempio, peso, BMI94, calorie, porzioni), evitare l'utilizzo di stereotipi e sviluppare invece una spiegazione che vada a scardinarli, dare importanza alla scelta delle parole anche ai concetti da approfondire, evitare di fornire informazioni dettagliate sui sintomi per scongiurare la tendenza all’emulazione.

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