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Palermo, alla messa di Natale il bambino Gesù è nero

Alla messa di Natale nella cattedrale di Palermo la statuetta del bambino Gesù quest’anno è di colore: l’arcivescovo Corrado Lorefice ha voluto inviare così un segnale di accoglienza verso i migranti, con una celebrazione nel segno dell’integrazione non solo per il bambino Gesù nero, ma anche per la processione con italiani e stranieri che marciano insieme.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nella tradizionale messa di Natale nella cattedrale di Palermo quest’anno è arrivato qualcosa di nuovo: un bambino Gesù di colore. Un chiaro segno di apertura ai migranti, di accoglienza e integrazione, lanciato dall’arcivescovo Corrado Lorefice, che da tempo si batte proprio per questi principi. Lorefice parla spesso di accoglienza, dell’apertura ai migranti, proprio dalla Sicilia dove molto spesso le persone arrivano dalle coste africane. Non a caso più volte è andato ai moli dei porti siciliani ad accogliere le imbarcazioni che portavano in città i migranti soccorsi nel Mediterraneo. Così alla tradizionale messa di Natale della mezzanotte ha voluto dedicare un pensiero anche a loro, con una statuetta di Gesù nero e con una processione multi-etnica, con bambini e adulti italiani e stranieri tutti insieme.

Dal corridoio centrale della cattedrale di Palermo è spuntata una processione con bambini italiani e stranieri che si dirigevano verso l’altare. Dietro di loro un uomo italiano e una donna di colore che portavano la statuetta di Gesù di colore. Il bambinetto viene quindi portato all’arcivescovo, che lo prende in braccio e lo mostra a tutti i fedeli presenti nella chiesa. Poi lo bacia e lo consegna a uno dei sacerdoti che celebravano con lui la funzione e che guidavano il corteo.

La statuetta viene deposta vicino all’altare. E lì vengono posate le luci e le corone, tutte accanto al bambino Gesù di colore. Ai suoi piedi viene posto il libro del Vangelo, aperto in occasione del Natale sulla pagina che annuncia la nascita di Gesù. Per quest’anno di colore.

"L'ho ricevuto dalla Tanzania e si è deciso di esporlo", ha detto monsignor Filippo Sarullo: "Si tratta di una provocazione: volevo mandare un messaggio a tutte le coscienze palermitane: Gesù è nato per tutti e noi non possiamo mettere limiti all'accoglienza. Dobbiamo invece imparare a integrare la diversità. Vogliamo che il cuore di tutti si apra all'accoglienza. Non ci devono essere diversità e disparità".

Alcuni missionari della Tanzania hanno donato la statuetta al parrocco della Cattedrale in occasione del 25esimo anniversario della sua ordinanza a sacerdote: l'arcivescovo di Palermo ha poi richiesto che questa venisse portata in processione in cattedrale ed esposta davanti all'altare.

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