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Operai di una ditta di salumi sottraggono e mangiano mortadella in pausa pranzo: sospesi

Due operai di una ditta di salumi rischiano di perdere il posto per consumazione abusiva di alimenti. I due affermano di aver mangiato “due fette di mortadella destinata allo scarto”. L’azienda sostiene che fossero invece molte di più e destinate al commercio.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

Due operai di una ditta di salumi sono stati sospesi dal lavoro per aver mangiato alcune fette di mortadella. La vicenda è avvenuta nello stabilimento della Coop Agricola "Tre Valli" di Correggio, in provincia di Reggio Emilia. La Tre Valli è marchio di proprietà del Gruppo Veronesi (a cui appartengono anche Aia e Negroni), leader in Italia nel settore dell'agroalimentare. Quelle fette di mortadella potrebbero ora costare carissimo ai due dipendenti, che rischiano il licenziamento. 

“A seguito della segnalazione di diversi episodi gravi, è stata avviata una serie di accertamenti disciplinari come previsto dalla legge in materia" – ha fatto sapere la ditta, che di recente aveva installato nuovi impianti di videosorveglianza nascosti, per impedire le sottrazioni di cibo da parte del personale. "Dalle immagini, l'azienda oltre a scoprire un dipendente – poi licenziato – che aveva infilato due prosciutti interi in un borsone, ha notato i lavoratori mentre prendevano fette di salume per poi mangiarle in pausa”.

Ma i dipendenti colpiti dal provvedimento non ci stanno: "Erano solo due fette di scarto che abbiamo usato per farcire un po' di focaccia portata da casa – spiega uno di loro (rimasto anonimo) in un'intervista a Il Resto del Carlino – non abbiamo rubato nulla, avevamo solo fame durante il turno, dato che i distributori automatici di cibo non bastano per 80 dipendenti e al pomeriggio sono già vuoti".

La reazione indignata dell'uomo non si ferma qui: "Abbiamo agito in buonafede, tutto alla luce del sole, pur sapendo della presenza delle telecamere. E poi è sempre stato tollerato in azienda, altrimenti dovrebbero sospendere tutti", spiegando come mangiare fette di scarto dei salumi (senza destinarle al mercato nero) sarebbe "una prassi consolidata tra i dipendenti della ditta".

Sempre l'impiegato sospeso ha aggiunto: "Sapevamo che sarebbero state montate le telecamere per i precedenti gravi ammanchi, questi sì giustamente da condannare", in riferimento ad alcuni precedenti episodi di furti all'interno della azienda. "Chiedo solo di poter tornare a lavorare e di non essere punito per due fette di mortadella. Ho una famiglia, in questo periodo storico così difficile non ricevere lo stipendio metterebbe in crisi chiunque", ha dichiarato infine l'intervistato.

Gli operai ora temono il licenziamento e hanno impugnato le lettere di sospensione attraverso i loro legali. I due hanno richiesto la riammissione al lavoro all'azienda, senza subire alcun provvedimento disciplinare. La Tre Valli ha 15 giorni di tempo per rispondere.

La replica dell'azienda: "Intere confezioni, non erano scarti"

Questo pomeriggio è arrivata la risposta del Gruppo Veronesi sulla vicenda. Tramite una nota, l'azienda ha precisato che "gli alimenti consumati dai lavoratori coinvolti nella vicenda non erano scarti della produzione, bensì intere confezioni di prodotti" destinate al commercio.

Nello stesso messaggio, l'azienda italiana ha poi ricordato come, anche ammettendo che i due dipendenti avessero sottratto elementi di scarto, questi sarebbero comunque nel torto: secondo il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di riferimento, infatti, è vietato ai lavoratori consumare abusivamente alimenti prodotti all'interno degli stabilimenti. Questa sarebbe dunque la motivazione su cui si poggia il provvedimento di sospensione.

L'ultima parola sulla controversia tra azienda e dipendenti spetterà quindi alla magistratura.

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