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Omogeneizzato scaduto nel 2019, bimbo finisce in ospedale. Il papà: “Mio figlio sta ancora male”

Dai controlli dei carabinieri di Trento è emersa una corrispondenza tra lo scontrino, in possesso dal papà del bimbo, e il codice a barre dell’omogeneizzato incriminato. Probabile che ora si muova la procura. E il piccolo ancora non si è ripreso: “Mangia poco, è molto pallido, ha gli occhi arrossati” racconta il padre. Il supermercato rassicura: “Da parte nostra esami sempre rigorosi sui prodotti, specialmente quelli per bimbi”.
A cura di Biagio Chiariello
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Continua a tener banco il caso del bimbo ricoverato in ospedale dopo aver mangiato un omogeneizzato scaduto nel 2019. La pappa era stata acquistato il giorno prima, il 9 giugno scorso, in un supermercato di Trento. Il piccolo ha iniziato a piangere, vomitare e ad avere la dissenteria. I giovani genitori sono andati di corsa all'ospedale, al pronto soccorso il bimbo è stato immediatamente visitato dai medici che gli hanno somministrato dei medicinali. Ora è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni, ma secondo il racconto del padre, Massimo, al Corriere della Sera non si sarebbe ancora ripreso: "Mangia poco, è molto pallido, ha gli occhi arrossati", racconta il papà. "Siamo sbiancati, non riuscivamo a crederci", ricorda in riferimento a quando ha letto la data di scadenza sull'omogeneizzato: 31 luglio 2019.

Le indagini sul caso dell'omogeneizzato

L'uomo ha già presentato denuncia: "Non voglio che accada ad altri", ha spiegato. Poche ore dopo l’arrivo della coppia al comando di Trento del nucleo antisofisticazione e sanità dell’Arma, i carabinieri erano già nel supermercato. I primi accertamenti pare abbiano confermato che la confezione di omogenizzato è stata acquistata proprio nel supermercato di Trento. Ci sarebbe infatti una corrispondenza tra lo scontrino, in possesso dal papà del bimbo, e il codice a barre del prodotto consumato. Ora i militari verificheranno la tracciabilità anche di altri prodotti per bambini nel negozio e hanno acquisito il referto medico.

Le parole dell'avvocato dei genitori del bimbo

I genitori si sono rivolti all'avvocato Claudio Tasin. “Mamma e papà ovviamente hanno avuto un grande spavento per quello che è successo al loro bimbo e la sua salute è la prima preoccupazione. Ora stiamo valutando se è il caso di fare una denuncia anche penale perché chi espone i prodotti deve fare molta attenzione”. In merito alle condizioni del piccolo l'avvocato spiega che “Ha ancora difficoltà a dormire e quello che è successo ha turbato la regolarità della sua quotidianità”.

Cosa dice il supermercato

Da parte il supermercato ha provato a rassicurare sul fatto che i controlli sono sempre stati rigorosi soprattutto sui prodotti per bambini. Qualcosa, però, deve essere andata storta. Saranno i carabinieri, che hanno segnalato il caso al sostituto procuratore di turno Giovanni Benelli, a verificarlo.

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