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Covid 19

Omicron, aumentano i contagi tra i medici: “Ma il sistema regge, grazie al vaccino”

Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO: “Il sistema si sta rivelando in grado di reggere all’impatto della nuova ondata. Merito dell’adesione dei medici alla campagna di vaccinazione”.
A cura di Davide Falcioni
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È vero: secondo gli studi più recenti la variante Omicron del Coronavirus provoca problemi soprattutto alle vie aeree superiori e sembra essere più lieve nei confronti dei polmoni, causando sintomi meno gravi e un minor tasso di ricoveri in rapporto al numero di contagiati. Tuttavia non è ancora il caso di abbassare la guardia: la nuova variante B.1.1.529 è infatti molto più trasmissibile di qualsiasi altra variante che l'ha preceduta e sta provocando un altissimo numero di contagi tra la popolazione. In Italia, ad esempio, i casi quotidiani superano ormai abbondantemente quota 100mila e lo stesso vale per gli altri Paesi europei. Negli Stati Uniti ieri sono stati registrati 287mila contagi e 232 decessi, ma la media settimanale supera ormai i 400mila contagi: di fronte a numeri del genere i ricoveri non possono che essere molti e la pressione sulle strutture sanitarie è ormai piuttosto alta.

"Stiamo assistendo di nuovo a un aumento dei pazienti senza precedenti in questa pandemia", ha affermato alla CNN il dottor James Phillips, responsabile della medicina dei disastri al George Washington University Hospital, spiegando che "quello che sta arrivando nel nostro Paese potrebbe essere molto serio. E dobbiamo essere preparati". La dottoressa Esther Choo, professoressa di medicina d'urgenza all'Oregon Health and Science University, ha aggiunto che la maggiore contagiosità di Omicron e la sua capacità di eludere in parte la protezione dei vaccini sta determinando un vertiginoso aumento delle infezioni anche tra medici e infermieri: "Abbiamo perso almeno il 20% della nostra forza lavoro sanitaria; probabilmente anche di più".

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Anelli (FNOMCEO): "Grazie ai vaccini tra i medici minor incidenza di contagi"

E in Italia qual è la situazione tra i medici? Fortunatamente molto migliore rispetto agli USA: "I contagi sono in crescita anche tra i medici, tuttavia secondo i dati che ci ha fornito l'Istituto Superiore di Sanità il tasso di infezioni tra i sanitari è inferiore rispetto a quello della popolazione generale", spiega a Fanpage.it Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Secondo Anelli il merito è della campagna di vaccinazione, alla quale ha aderito il 95% dei professionisti del comparto sanitario. "Il sistema si sta rivelando in grado di reggere all'impatto della nuova ondata. Ma se ciò è vero per il Covid non lo è per le altre patologie: ogni medico impiegato nella lotta al virus è un medico sottratto a tutte le altre malattie: nel 2020 secondo l'Istat ci sono stati almeno 30mila decessi non provocati direttamente dal Covid, bensì da altre patologie che non sono state curate adeguatamente. Da anni segnaliamo una drammatica carenza di personale. E nessuno finora ci ha dato ascolto".

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