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Covid 19

Ancora 25mila medici senza terza dose vaccino, FNOMCEO: “Se si contagiano rischio paralisi ospedali”

Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO, a Fanpage.it: “Più di 20-25mila medici sono ancora in attesa della terza dose di vaccino. Abbiamo bisogno di corsie preferenziali”.
A cura di Davide Falcioni
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Che cosa accadrà se il nuovo boom di contagi investirà ancora una volta il personale sanitario? È uno dei temi più delicati degli ultimi giorni: mentre aumentano le infezioni nella popolazione e sono ormai milioni le persone in quarantena perché entrate in contatto con positivi al coronavirus il timore è che l'ondata Omicron possa travolgere anche medici e infermieri, provocando una paralisi al Sistema Sanitario Nazionale. Con i reparti di area medica e di terapia intensiva che giorno dopo giorno si riempiono chi si prenderà cura dei pazienti affetti da Covid? E che ne sarà anche di tutti gli altri, ovvero delle milioni di persone affette da patologie che necessitano di assistenza medica? Ne abbiamo parlato con Filippo Anelli, presidente della FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.

Aumentano i contagi nella popolazione, quindi anche tra i medici. Qual è la situazione? Riscontrate un preoccupante incremento delle infezioni?
Non abbiamo dati precisi perché l'Istituto Superiore della Sanità non ce li ha ancora forniti, però sì, confermo che stanno aumentando i casi di Covid anche tra i medici, soprattutto tra coloro che non si sono ancora sottoposti alla terza dose: in base alle informazioni in nostro possesso si tratta di un numero importante, più di 20-25mila dottori e dottoresse ancora in attesa del booster. L'obbligo è stato introdotto il 15 dicembre e avevano una ventina di giorni per prenotarsi e andare a vaccinarsi, ma molti non sono ancora riusciti a farlo. Non credo che avessero ritrosie, si tratta pur sempre di professionisti già vaccinati con le prime due dosi. Penso, piuttosto, che ci siano problemi organizzativi.

Chiedete che i medici possano avere una corsia preferenziale?
Crediamo sia giusto: la nostra categoria ha pagato un prezzo molto alto alla pandemia; nei periodi di picco contavamo tra i 60 e gli 80 morti al mese. Poi sono arrivati i vaccini e i decessi si sono praticamente azzerati, ma non vorremmo che Omicron possa farci perdere altri colleghi. Per questo ora è urgente accelerare la campagna vaccinale per tutti i sanitari in attesa della terza dose. Gli ordini professionali li stanno sollecitando a prenotarsi, e la pressione che stanno facendo è molto forte. Da parte delle Asl, però, in questa fase servirebbe l'apertura di corsie preferenziali. Dobbiamo fare in fretta, troppi medici sono ancora in attesa del booster e quindi potenzialmente esposti al contagio.

C’è rischio che il sistema sanitario entri in forte affanno se aumenteranno i contagi tra i medici?
Sì, il problema esiste ed è concreto. Attualmente ci sono oltre 9mila pazienti ricoverati nei reparti di area medica più un migliaio in terapia intensiva, molti reparti sono stati giù chiusi e riconvertiti al trattamento dei pazienti Covid, gli anestesisti sono stati dirottati dalle sale operatorie alle rianimazioni per i positivi al virus. Insomma, la situazione si sta già facendo complicata: se saremo costretti a mettere in quarantena medici e infermieri il problema si farà davvero serio. Chi si prenderà cura dei pazienti, sia Covid che non Covid?

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