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Nessun pentimento, le persone sposate che tradiscono sono felici e non provano alcun rimorso

Le persone sposate che tradiscono non provano alcun pentimento. È quanto emerge da un nuovo studio sulla psicologia dell’infedeltà che ha analizzato i comportamenti, i pensieri e le emozioni di chi ha relazioni extra coniugali.
A cura di Chiara Ammendola
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Pentimento, rimorso, senso di colpa. Sono sentimenti che si ritrovano nei film, nei romanzi o al massimo nelle serie tv. Nella vita, quella vera, chi tradisce non si pente, anzi si ritiene soddisfatto e non pensa affatto di danneggiare il proprio matrimonio. È quanto emerge da un nuovo studio sulla psicologia dell’infedeltà condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University e pubblicato sulla rivista Archives of Sexual Behavior che ha analizzato i comportamenti, i pensieri e le emozioni delle persone sposate che tradiscono.

Secondo lo studio dunque le persone sposate che tradiscono non si pentono, anzi si dicono soddisfatte delle proprie relazioni extraconiugali sia sotto l'aspetto emotivo che quello sessuale. “Nei media popolari, nei programmi televisivi, nei film e nei libri – spiega Dylan Selterman, professore associato presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze del Cervello dell’Università di Johns Hopkins – le persone che hanno relazioni extraconiugali vivono un’intensa colpa morale, ma non è quello che abbiamo ritrovato nel nostro studio”.

Alla base delle motivazioni che spingono una persona sposata a tradire il proprio partner c'è una poca attività sessuale di coppia, spesso associata alla volontà di indipendenza e di una maggiore varietà sessuale. Il tradimento dunque non sembra avere nulla a che fare con i più "canonici" problemi di coppia come la mancanza di amore o la rabbia verso il coniuge. Insomma l’infedeltà non è necessariamente il risultato di un problema più profondo nella relazione, secondo lo studio.

“Le persone tradiscono per diversi motivi – continua Selterman – a volte tradiscono anche se le loro relazioni vanno bene”. Il punto dunque, secondo il professore, riguarda la monogamia o l’esclusività sessuale, che sono difficili da mantenere per un lungo periodo: “Le persone danno per scontata la monogamia quando si sposano – conclude – pensando che l'altro sia pienamente soddisfatto nell'avere rapporti sessuali con una sola persona per il resto della propria vita, ma spesso non è così”.

Secondo la ricerca dunque spesso si tradisce perché si è alla ricerca di esperienze sessuali nuove ed eccitanti, o perché il trasporto emotivo verso il proprio marito o moglie non è totalizzante.

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