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Neonato scomparso ad Ascoli, nuova versione della madre: Non l’ho seppellito io

Jason, secondo il nuovo racconto della madre Katia Reginella, sarebbe scomparso per mano di una terza persona. Un complice che la donna avrebbe soltanto accompagnato sul luogo dove il piccolo è stato abbandonato. I riflettori degli inquirenti sono puntati sul padre del bambino, Denny Prusciano.
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Dov'è Jason?

E' l'ennesima verità di Katia Reginella, quella che stiamo per raccontarvi. La madre del piccolo Jason, il neonato di due mesi e mezzo sparito da Folignano circa un mese fa, ha raccontato nuovamente una versione dei fatti inedita rispetto a quelle date precedentemente. Il consulente Alessandro Meluzzi e l'avvocato  Francesco Ciabattoni che  difende la giovane mamma, di appena 24 anni,  sono persuasi del fatto che la versione fornita da Katia nelle ultime ore potrebbe essere quella definitiva.

La donna, dopo aver confessato di aver seppellito il corpicino di suo figlio a seguito di una caduta mortale (un'ipotesi considerata improbabile dagli inquirenti perché il luogo segnalato dalla donna, un bosco in quel di Castel Trosino, è troppo distante per far sì che la donna lo raggiungesse a piedi, senza essere notata), ha ritrattato nuovamente. Oggi, durante la conferenza stampa dell'avvocato Ciabattoni si è appreso che la donna ha riferito al suo legale testuali parole: "Il bambino è morto dopo essere caduto, ma non l'ho seppellito io. Ho solo accompagnato la persona che si è disfatta del corpicino".

Queste le considerazioni di Meluzzi sulla nuova versione fornita dalla donna:

Katia in questi giorni di reclusione ha avuto modo di elaborare il lutto di un bambino che in base al suo racconto è certamente morto, e chi sostiene il contrario lo deve dimostrare. Il suo racconto fatto stamani è assolutamente credibile, a differenza delle prime versioni riferite. E' una giovane che è stata pluri usata, per i propri comodi, dalle persone con cui ha avuto a che fare nella vita, a cominciare da chi in ambito intra-familiare ne ha abusato senza che nessuno raccogliesse la sua richiesta di aiuto.

Nel corso di un colloquio con il suo difensore, inoltre, la donna avrebbe riferito che la sua intenzione primaria era quella di condurre il piccolo in ospedale e non di disfarsene. Sull'identità del complice, invece, c'è ancora stretto riserbo: gli occhi sono tutti puntati sul compagno della donna, Denny Prusciano, il padre acquisito di Jason.

Ad ogni modo, secondo quanto si apprende da agenzie stampa, nei prossimi giorni la difesa potrebbe richiedere una perizia psichiatrica  o un incidente probatorio. Il legale della giovane, infatti, ha ben chiara la situazione psicologica della sua assistita e crede fermamente che il carcere non sia il luogo più adatto dove  lasciarla. Molto probabilmente si chiederà che venga trasferita in una casa famiglia.

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