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‘Ndrangheta: 35 persone arrestate in Lombardia

Nel corso dell’operazione denominata “Redux-Caposaldo” sono stati arrestati a Milano 35 presunti affiliati alla ‘Ndrangheta. Le accuse a loro carico vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso allo smaltimento illecito di rifiuti.
A cura di Alfonso Biondi
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Milano

La ‘Ndragheta a Milano c'è e si vede. Oggi ne arriva l'ennesima conferma. Nell'ambito dell'operazione denominata "Redux – Caposaldo", il gip Giuseppe Gennari, su richiesta della Dda di Milano, ha disposto 35 ordinanze di custodia cautelare. Le accuse per gli indagati riguardano i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, smaltimento illecito di rifiuti, estorsione, minacce, spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, coadiuvato dai pubblici ministeri Alessandra Dolci, Galileo Proietto e Paolo Storari. Le 35 persone al centro dell'indagine sono tutti presunti affiliati alla ‘Ndrangheta e sono state arrestate questa mattina dagli uomini del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano, affiancati dai Carabinieri del Ros e dalla Polizia locale.

Tra gli arrestati ci sono elementi di spicco come il boss Giuseppe Flachi, suo figlio Davide ed Emanuele Flachi; Paolo Martino, legato alla famiglia reggina dei De Stefano; Francesco Gligora e Giuseppe Romeo, referenti lombardi delle cosche di Africo.

Quello che è emerso dalle indagine è la volontà della criminalità organizzata di replicare al Nord il modello ‘ndranghetista, un modello che vive sia di attività imprenditoriali legali che illegali. Si va quindi dalla gestione della security in alcuni rinomati locali notturni all'estorsione nei riguardi dei negozi che svolgono la loro attività nelle stazioni della metropolitana. E poi controllo dei posteggi fuori dai locali, gestione di cooperative appaltatrici dei servizi di trasporto in Tnt, infiltrazione nel settore del movimento terra nei cantieri edili di Milano, gestione dello spaccio di stupefacenti nelle piazze della città, imposizione del pizzo ai chioschi dei paninari.

L'indagine coordinata dalla Boccassini, però, è solo un altro tassello nella difficilissima lotta alla criminalità organizzata calabrese, che ha dimostrato coi fatti di voler guardare al di là del territorio regionale. Lo confermano il recente scioglimento del comune di Bordighera (in Liguria) per infiltrazioni della criminalità organizzata calabrese o il blitz dello scorso 8 marzo che portò all'arresto di 41 persone affiliate alla ‘Ndrangheta, 11 delle quali operavano all'estero.

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