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Nasconde sieropositività alla partner e ci fa sesso: assolto da accusa di lesioni personali gravissime

Secondo le motivazioni dei giudici del Tribunale di Bari, l’uomo 56enne sarebbe stato in una condizione di “impossibilità” a trasmettere il virus: “i pazienti con carica virale negativa non avrebbero capacità di trasmettere l’infezione per via sessuale” e per questo, agli stessi, “non veniva più consigliato l’utilizzo del preservativo durante i rapporti sessuali”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un uomo di 56 anni è stato assolto dal Tribunale di Bari dall'accusa di tentate lesioni personali gravissime perché "il fatto non sussiste": aveva consumato rapporti sessuali non protetti con una donna pur consapevole della sua sieropositività.

Secondo i giudici, l'imputato, che all'epoca stava seguendo una terapia, si sarebbe trovato in una condizione di "impossibilità di trasmissione del virus" e il suo comportamento è quindi stato definito "inidoneo" a infettare la partner.

"Il rischio di contagiare la partner – si legge nella sentenza anticipata da alcuni giornali locali – era sostanzialmente nullo", data la sua bassissima carica virale.

La sentenza depositata nei giorni scorsi riguarda un caso di sei anni fa. L'uomo e la donna si erano conosciuti nel 2005 e per molti anni avevano avuto solo contatti telefonici e messaggistici, anche perché risiedevano in due città lontane, lei nel barese, lui in Abruzzo. Solo nel 2018 c'è stato il primo incontro faccia-a-faccia quando la coppia si incontrò a Bari e consumò un rapporto non protetto.

Solo all'indomani l'uomo rivelò alla partner di essere affetto da HIV. La donna, quindi, si precipitò al Policlinico di Bari, dove fu subito sottoposta a profilassi.

Nel corso del processo, cominciato nel 2022, i consulenti tecnici sentiti in aula confermarono come, sulla base di uno studio pubblicato nel 2017, l'approccio alla malattia fosse "completamente cambiato" e come "i pazienti con carica virale negativa non avrebbero capacità di trasmettere l'infezione per via sessuale" e per questo, agli stessi, "non veniva più consigliato l'utilizzo del preservativo durante i rapporti sessuali".

In sintesi "gli atti posti in essere – scrivono ancora i giudici nelle motivazioni – erano inidonei" a infettare la partner.

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