Mostra un’immagine di Mussolini a un No Tav indagato: punito un carabiniere
Un ritratto di Benito Mussolini e altri accessori con simboli del fascismo: così un carabiniere di una caserma della Val di Susa, in Piemonte, aveva "addobbato" la sua scrivania, la stessa da cui non di rado doveva identificare o interrogare attivisti del movimento No Tav. Per questo il militare è stato punito dai suoi superiori con un giorno di consegna, sanzione ora confermata dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte.
Era stato proprio un attivista del Movimento No Tav, che nel 2016 si era dovuto recare in caserma per espletare delle formalità, a notare la fotografia del Duce sulla scrivania del carabiniere e a raccontare, indignato, il tutto a un parlamentare che a sua volta aveva interpellato il comandante della Stazione. Nello stabilire il giorno di consegna, gli ufficiali non avevano contestato il "mero possesso" degli oggetti, bensì la loro "ostensione" nell'ufficio, soprattutto in considerazione del fatto che l'appuntato sapeva che "il soggetto indagato, condotto presso il suo ufficio, risultava di area antagonista e sottoposto a misure cautelari" insieme ad altre persone tra cui una accusata "di oltraggio a pubblico ufficiale per aver gridato ‘fascista' a un carabiniere". Quella del militare, quindi, era stata una vera e propria provocazione ai danni di un attivista antifascista.
Secondo i giudici amministrativi, i compiti dei militari devo attenersi al rispetto della Costituzione che è "fondata sui valori dell'antifascismo e di ripudio dell'ideologia autoritaria fascista". Il carabiniere deve inoltre porre "il principio di apoliticità delle forze armate medesime". La settimana prima il Tar aveva confermato un altro provvedimento disciplinare contro un collega del carabiniere che aveva appeso in ufficio un calendario dell'Arama del 1939 con l'immagine di Mussolini sulla copertina.