Morto Simone Borin, padre della piccola Matilda uccisa a Roasio: aveva 46 anni

È morto ieri mattina, giovedì 27 ottobre, a soli 46 anni a causa di una broncopolmonite Simone Borin, il papà della piccola Matilda uccisa a 22 mesi nel 2005 a Roasio. Titolare di un’azienda di pompe funebri a Busto Arsizio, il decesso si è verificato nell'ospedale cittadino, dove era ricoverato in seguito al peggiorare delle sue condizioni.
Il caso di sua figlia Matilda ha tenuto l'Italia col fiato sospeso: la piccola fu uccisa nel 2005 in una villetta a Roasio, in provincia di Vercelli, dove era in vacanza insieme alla mamma e al compagno. Dopo tanti anni e processi, la giustizia si è arresa all’impossibilità di individuare un responsabile per quel delitto.
Arrestata e processata, la mamma della piccola, Elena Romani, che all'epoca del delitto era separata da Simone Borin, è stata sempre assolta in tutti i gradi di giudizio.
Allo stesso modo, dopo essere stato indagato a piede libero, anche il compagno della donna, Antonino Cangialosi, è stato mandato a processo e assolto. Erano le uniche due persone presenti nella villetta al momento della morte della bimba, uccisa secondo i risultati dell'autopsia da un violentissimo calcio alla schiena che le ha schiacciato fegato e rene. Dopo 16 udienze, alla fine il caso è rimasto impunito. Il 5 febbraio la Suprema Corte chiuse la vicenda della piccola senza individuare un colpevole.
Secondo quanto riporta la stampa locale, lo scorso 30 gennaio, a pochi giorni dall’udienza in cassazione di Cangialosi, Borin perse la testa. "Fermato per un controllo dai vigili urbani iniziò a inveire in nome di Matilda: ‘Avete tutti ucciso mia figlia, lo Stato non mi ha dato giustizia, per la mia bambina nessuno pagherà'", riporta la Prealpina.