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Covid 19

Monitoraggio Iss, in Italia Rt nazionale a 0,84: “In calo anche incidenza e ricoveri”

Secondo il monitoraggio della situazione epidemiologica in Italia realizzato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della salute nel periodo compreso dal 18 al 24 gennaio, l’Rt è in calo a 0,84, ma diminuiscono anche l’incidenza di casi ogni 100mila abitanti e il numero dei ricoveri. Sulla base di questi dati, verranno stabiliti i cambi di colore di alcune regioni che verranno annunciati nelle prossime ore.
A cura di Ida Artiaco
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Buone notizie arrivano dalla bozza del report con il monitoraggio settimanale della situazione epidemiologica in Italia realizzato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della salute nel periodo compreso dal 18 al 24 gennaio, con dati aggiornati al 27. In calo, infatti, non solo l'Rt, cioè l'indice di trasmissibilità del contagio, che a livello nazionale per la seconda settimana consecutiva si ferma sotto la soglia di guardia di 1, raggiungendo quota 0,84. Ma in decrescita sono anche l'incidenza, con 289,35 casi ogni 100mila abitanti rispetto al 339,34 del periodo 4-17 gennaio, così come i ricoveri in area medica e in terapia intensiva.

Umbria ad alto rischio, in 10 regioni moderato

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A livello regionale al momento solo l'Umbria rimane con una classificazione complessiva di rischio alta (contro 4 della scorsa settimana), mentre 10 Regioni sono classificate con rischio moderato. "Questa settimana – si legge nel report – si continua a osservare un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento significativo di Regioni a rischio basso secondo il DM del 30 Aprile 2020. Una Regione (Molise) ha un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 1".

Le regioni con rischio moderato sono Abruzzo, Fvg, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia di Bolzano (ad alto rischio di progressione), Provincia di Trento, Puglia e Toscana. Rischio basso per Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise (ad alto rischio progressione), Piemonte, Sardegna, Sicilia, Val d'Aosta e Veneto.

La pressione sugli ospedali

Per quanto riguarda la pressione sugli ospedali, scende il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica (sono 8 contro le 12 la settimana precedente). Anche l'occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto la soglia critica (28%). Ma sono "forti le variazioni regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza, impongono comunque misure restrittive". Complessivamente, si è assistito questa settimana ad una diminuzione dei i ricoveri in rianimazione da 2.487 a 2.372, e nelle aree mediche da 22.699 a 21.355.

L'epidemia ancora in fase delicata

Nonostante il calo di alcuni parametri, i tecnici della Cabina di regia scrivono nel report che "l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale". Anche perché "l'incidenza è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate".

Verso il cambio di colore delle Regioni

Sulla base di questi dati, sempre oggi la Cabina di regia, che sarà seguita dal Cts, darà indicazioni sull'andamento dell'epidemia nelle varie Regioni e sugli eventuali cambi di colore con le rispettive misure restrittive. Molti presidenti si aspettano di passare in giallo ma non è detto che arrivi il via libera all'uscita dalla zona arancione.

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