Mette droga nella minestra, la offre alla sua dipendente e poi la stupra: arrestato 59enne a Prato

Avrebbe drogato una sua dipendente versandole di nascosto la cosiddetta droga dello stupro nella minestra, facendole perdere i sensi, e poi l’avrebbe violentata. Con questa accusa un imprenditore italiano di 59 anni, pluripregiudicato, è stato fermato la scorsa notte dai carabinieri di Prato, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i fatti risalgono al primo pomeriggio del 15 dicembre scorso e sarebbero avvenuti all’interno di un laboratorio-caffetteria. L’uomo avrebbe convinto la giovane dipendente, 24 anni, a trattenersi oltre l’orario di lavoro. Le avrebbe quindi offerto una minestra, consumata insieme nei locali dell’azienda. Poco dopo, la ragazza avrebbe perso conoscenza.
Quando si è risvegliata, alcune ore più tardi, si trovava all’interno di un camper e indossava abiti diversi da quelli con cui aveva iniziato la giornata. Confusa e incapace di ricostruire quanto accaduto, la ventiquattrenne si è recata al pronto soccorso per sottoporsi ad accertamenti medici, temendo di essere stata vittima di una violenza sessuale.
I primi esami non hanno evidenziato lacerazioni o lesioni riconducibili con certezza a un’aggressione. Tuttavia, a seguito della denuncia, l’attività investigativa è proseguita. Gli investigatori hanno ricostruito che l’imprenditore avrebbe sciolto una sostanza nella minestra, facendo perdere i sensi alla giovane, per poi abusare di lei all’interno della ditta. La violenza, secondo quanto emerso, sarebbe stata ripresa dalle videocamere presenti nei locali. Successivamente, l’uomo avrebbe riportato la ragazza a casa.
Un riscontro decisivo è arrivato dalle analisi tossicologiche, che hanno rilevato la presenza di benzodiazepine nel sangue della vittima. Si tratta di una sostanza sintetica che, in alcune formulazioni, è frequentemente associata a casi di violenza sessuale proprio per i suoi effetti sedativi.
Sulla base di questi elementi, nella notte i carabinieri hanno eseguito il fermo del 59enne. “L'epilogo dello sforzo investigativo compiuto – sottolinea il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli – rende evidente quanto preziosa sia la collaborazione nel denunciare tempestivamente, in modo da garantire il pronto intervento degli inquirenti e delle forze di polizia, finalizzato all'individuazione degli autori dei reati e all'immediato supporto delle vittime".