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Messina, lunghe colazioni al bar durante l’orario di lavoro: sospesi marito e moglie assenteisti

Una coppia di dipendenti comunali a Messina, è stata sospesa dal lavoro per truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio. Il marito, infatti, prendeva la presenza per la moglie e viceversa. Entrambi poi, più volte sono stati sorpresi al bar o al mercato, durante l’orario di lavoro.
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Marito e moglie, dipendenti del comune di Sant'Agata di Militello, per mesi hanno evaso i controlli e timbrato il badge l’uno per l’altra, mentre si allontanavano dagli uffici e svolgevano faccende personali. Sospesi entrambi per otto mesi, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio. A loro discolpa: "Nessuno ci ha mai controllato".

Il marito timbrava per la moglie e viceversa, poi uscivano dall’edificio del comune e andavano al bar. È la storia di due coniugi siciliani, entrambi dipendenti pubblici dello stesso comune, quello di Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina. Nel 2018 le telecamere di sorveglianza del palazzo comunale hanno ripreso l’uomo che, arrivato a lavoro prendeva la presenza per sé e per la moglie, che invece non si sarebbe mai presentata. Stessa cosa faceva la donna per il marito, timbrando il badge in uscita anche per lui, che aveva abbandonato l’ufficio molto tempo prima. Nei casi più clamorosi poi la coppia è stata vista comprare frutta e verdura al mercato settimanale o consumare in tranquillità lunghe colazioni al bar, nonostante risultasse che entrambi fossero operativi a lavoro.

La coppia è accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato e di fraudolenta attestazione della presenza in servizio. Il giudice per le indagini preliminari, Eugenio Aliquò, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare sulla base delle indagini durate da settembre a novembre di tre anni fa e portate avanti dai carabinieri di Sant’Agata di Militello. Durante l’interrogatorio, gli indagati hanno dichiarato di non ricordare bene i fatti, ma soprattutto di non ritenere di avere mai adottato una condotta penalmente rilevante. Nel tentativo di giustificarsi, hanno concluso, poi, dicendo che per i fatti contestati oggi, nessuno li ha mai controllati o richiamati all’epoca dei filmati. La posizione anche di altri dipendenti del comune messinese è al vaglio degli inquirenti.

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