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Meningite a Rimini, febbre a 40° e svenimento: una ragazza in condizioni molto gravi

La 25enne è ricoverata all’ospedale Infermi. I primi sintomi li ha accusati sabato scorso. L’Ausl ha avviato la profilassi per le persone a contatto con lei, familiari e amici. Va ben precisato che la situazione, costantemente monitorata, non prefigura allarme sanitario.
A cura di Biagio Chiariello
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i. L'Ausl ha avviato la profilassi per le persone a contatto con leiSabato è uscita, ma stava già poco bene. Al rientro a casa si è misurata la febbre e il termometro segnava 38°. Nella notte la temperatura è aumentata fino a 40°. Poi lo svenimento, la corsa all’ospedale Infermi. E la diagnosi: meningite. Il caso arriva da Rimini, dove ieri sera una ragazza di 25 anni  è stata ricoverata in Rianimazione all'Ospedale Infermi. "Sono stati diagnosticati sintomi compatibili con una meningite – riferisce l'Ausl – Gli esami di laboratorio, ancora in corso per individuare il ceppo, hanno comunque acclarato che si tratta di meningite da meningococco, un batterio che molto raramente, in individui che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, è causa di malattie importanti quali la meningite o la setticemia". "Casi isolati di meningite rientrano nella assoluta normalità epidemiologica della meningite nel nostro paese", prosegue l'Ausl.

Procedura di profilassi per familiari e amici

Immediatamente è scattata la profilassi nei confronti dei famigliari e di tutti coloro che hanno avuto contatti con la giovane. Protocollo che invece non è ritenuto utile per chi ha avuto contatti occasionali e di breve durata con la persona malata. La paziente resta al momento ricoverata e le sue condizioni sono definite "serie e stabili". Va precisato che la situazione, costantemente monitorata, non prefigura allarme sanitario. Per interrompere la circolazione del meningococco ed impedire la comparsa di ulteriori casi di malattia, è necessario che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti con l’ammalato nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi vengano sottoposti ad una profilassi antibiotica per via orale con lo scopo di “bonificare” eventuali portatori del germe, fa sapere l’Ausl. La chemioprofilassi non è ritenuta utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali e di breve durata con la persona malata.

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