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Massimiliano travolto e lasciato agonizzante in strada a Campio Bisenzio: caccia al pirata

Le indagini sulla morte di Massimiliano Benigno, il 47enne trovato cadavere a bordo carreggiata nelle prime ore di lunedì a Campio Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Gli inquirenti di si concentrano ora su alcuni pezzi di plastica di un’auto trovati sul posto: i frammenti sequestrati potrebbero appartenere alla parte inferiore di un paraurti.
A cura di Antonio Palma
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È caccia al pirata della strada che tra domenica e lunedì ha travolto in auto e lasciato agonizzante in strada Massimiliano Benigno, il 47enne trovato poi cadavere a bordo carreggiata nelle prime ore di lunedì a Campio Bisenzio, nella città metropolitana di Firenze. Per risalire alla vettura che ha colpito l’uomo in via Chiella, una zona poco illuminata della cittadina dell'hinterland fiorentino, i carabinieri stanno scandagliando tutti i video delle telecamere delle zone limitrofe, visto che il punto esatto non è inquadrato, ma anche tutti i frammenti trovati sul luogo dell’investimento. Si tratta in particolare di pezzi di plastica di un'auto dai quali gli investigatori ora contano di poter individuare almeno il modello della vettura il cui conducente è fuggito. Da una prima ricostruzione, i frammenti sequestrati potrebbero appartenere alla parte inferiore di un paraurti.

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Intanto sul corpo della vittima, molto noto in città in quanto “uno dei personaggi di Campi" come ha ricordato il sindaco Emiliano Fossi, la magistratura ha ordinato l‘autopsia. Gli inquirenti infatti intendono chiarire quali fossero posizione e condizione dell’uomo prima dell’investimento mortale. Anche se le ipotesi di reato del fascicolo di indagine restano quelle di omicidio stradale e omissione di soccorso a carico dell’automobilista fuggito, si ipotizza ora che Benigno, come tutti lo conoscevano a Campi, potesse essere già disteso a terra quando è stato investito. Una ipotesi ovviamente tutta da accertare così come quella che l’automobilista non si sia accorto di aver investito la persona.

La strada in effetti era completamente al buio quando si sono svolti i fatti e non ci sono marciapiedi sul quel tratto anche se sull’asfalto sono stati trovati evidenti segni che fanno pensare a una frenata e sterzata repentina. Intanto si susseguono gli appelli delle istituzioni e del fratello della vittima all’automobilista perché si faccia avanti e racconti la sua versione dei fatti.

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