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Massacrò la zia con la mazza da baseball: ergastolo all’omicida di Giuseppina Addante

L’omicida di Giuseppina Addante, uccisa un anno fa a Torino, è stato condannato all’ergastolo per rapina e omicidio aggravato. Tomas Scancarello, 43 anni, suo nipote ha ucciso la donna con una mazza da baseball che la donna teneva in casa, per poi potarle via i soldi. Prima di morire la vittima è rimasta in agonia per 36 giorni.
A cura di Angela Marino
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È morta dopo 36 giorni di agonia con ferite gravissime alla testa. Oggi Tomas Scancarello, 43 anni, l'omicida della povera Giuseppina Addante è stato condannato all'ergastolo per rapina e omicidio aggravato per il delitto di corso Giulio Cesare, a Torino, andato in scena un anno fa. La donna, 86 anni, era sua zia e lo aveva denunciato in passato per essersi appropriato del suo denaro. La condanna è stata pronunciata oggi.

A scoprire il delitto, il 30 aprile di un anno fa, fu la badante della vittima, che trovò Giuseppina in un lago di sangue nel suo appartamento. Sul collo, la donna aveva anche segni di strangolamento, mentre sulla scena, usata per colpire al capo la donna, venne ritrovata la mazza da baseball che lei teneva in casa per difendersi dai ladri. Immediatamente scattò il fermo del nipote, conosciuto nella zona per i suoi problemi di tossicodiependenza e le sue richieste di denaro alla zia, che si era rivolta già alle autorità per denunciarne i comportamenti. Scancarello venne raggiunto dalla Squadra mobile nella sua abitazione di corso Novara 23 e portato in Questura, dove venne accusato.

Vedova da anni e senza figli, pensionata, Giuseppina Addante era nota nel quartiere come ‘la signora dell’aperitivo', perché spesso si fermava al bar sotto casa a bere un crodino.

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