Mafia, sequestro record di 1.3 miliardi al “re del vento” Vito Nicastri

È il sequestro di beni più cospicuo mai effettuato in Italia: la Dia, Direzione Investigativa Antimafia, sta eseguendo una operazione che colpisce al cuore “l’aria grigia di cosa nostra”, riprendendo le parole usate a Palermo. L’operazione di mega confisca sta interessando la Sicilia e anche altre regioni d’Italia, la Lombardia, il Lazio e la Calabria. I beni confiscati sono quelli dell’imprenditore siciliano Vito Nicastri e ammontano a oltre un miliardo e trecento milioni: Nicastri, alcamese, è il “re del vento”, un famoso imprenditore leader nel settore della produzione alternativa dell’energia elettrica. L’imprenditore, 57 anni, è stato coinvolto in passato in molte vicende, anche di natura penale, insieme a persone riconducibili alla mafia e si è relazionato – dicono gli inquirenti – con diversi oggetti degli ambienti criminali.
Il re del vento prestanome di Matteo Messina Denaro – La Direzione Investigativa Antimafia ha spiegato in una nota che sul patrimonio a lui confiscato c’è l’ombra del numero uno di Cosa Nostra ancora in libertà, Matteo Messina Denaro: la Dia ha controllato l’escalation di Nicastri, elettricista accusato di essere diventato un importante imprenditore proprio grazie “alla continuità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata”. A Vito Nicastri è stata imposta la sorveglianza speciale per tre anni, con obbligo di soggiorno ad Alcamo (Trapani). Il patrimonio che gli è stato confiscato comprende 40 società che operano nel settore dell’energia pulita, immobili e disponibilità finanziarie.